[CANON] C'è un nuovo Boss in città

Yakone, Toph

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    "Entriamo" disse pacato con un sorriso malevolo.
    Gort Han, il dominatore della terra alto e piazzato, alzò la serranda di metallo come se non ci fosse stato alcun lucchetto ad ancorarla alla soglia.
    "Jung Ho, ci aspettavi? Patetico..."
    "Nessuno tocca la mia roba. Tanto meno se mi AVVISA!"
    "Sei rimasto sveglio tutta notte, omuncolo?"
    Il basso venditore guardò torvo il criminale, ma sconfitto.
    "Immaginavo. Siamo in quattro e tu uno solo. E sei stanco. Dacci quello che vogliamo, come fanno gli altri, e non ti succederà nulla... Certo, per questa presunzione, ci vuole una piccola multa" disse sogghignante "Che modi sono accogliere i propri angeli custodi con un coltello, eh macellaio?"
    "ANGELI CUSTODI?!! NON SIETE DIVERSI DALLA MIA MERCANZIA: PORCI! AHHRGH!" urlò lanciando un coltello per ognuno dei quattro intrusi.
    Kyleun, l'altro dominatore dell'acqua magro e dall'occhio furbo, aveva già capito tutto molto tempo prima e intercettò i coltelli con un getto di ghiaccio.
    "Mi deludono le tue maniere macellaio..." disse a denti stretti Yakone.
    Alzò le braccia, ampie e con le dita delle mani tese, ad artigli. Gli occhi di Jung Ho si riempirono di terrore, il suo corpo non era più suo. Si sentì spostare le gambe, muovere la schiena, incrociare le mani. Yakone dominò il suo sangue perché si prostrasse ad implorare perdono. "Così ti voglio vedere, bravo. Quindi, dopo questo pentimento, forse dovrei perdonarti..." disse sempre canzonatorio.
    Il piccolo macellaio trovò la forza per sputare a terra. Con un movimento repentino di due dita il criminale gli fece picchiare la testa sul pavimento, sul suo stesso sputo.
    Per l'impatto perse i sensi, Yakone lasciò la presa e permise che si accasciasse.
    "Zhing, prendi tutti i soldi dagli incassi, anche se come multa non basta... Gort, tu prendi un po' di carne. Ho voglia di maiale a pranzo oggi" ordinò fissando disgustato il venditore svenuto.

    Una volta usciti ed aver richiuso la serranda Kyleun si permise di chiedere: "Capo, perché perdere tempo per pochi spiccioli e due pezzi di carne? Dovremmo impiegare il nostro tempo a guadagnare "clienti" migliori!"
    "Pensavo che l'idiota fosse Zhing" gli rispose Yakone. Il piccolo dominatore del fuoco sarebbe andato in escandescenze come suo solito se a parlare non fosse stato il capo, ma si trattenne, seppure a fatica.
    "Ci siamo scavati una nicchia in questa nuova parte di Republic City: abbiamo avuto la fortuna di non dovercela trovare nel territorio di qualcun altro, per cui, perché andarci a cercare rogne proprio adesso? Dobbiamo definire la legge qui, idiota. E si parte dall'essere inflessibili anche con i pesci più piccoli! Perché la prima impressione è fondamentale. Solo quando saremo legge nel nostro territorio, potremo pensare di andare a lottare la legge degli altri, capito?"

    Edited by Nesheit - 22/9/2015, 10:57
     
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  2. Toph Beifong
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    Volevo creare anche io un'immagine bella come la tua per Toph ma non ho tempo oggi, poi la metterò :P


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    Toph camminava, con aria corrucciata e decisamente scocciata, verso la stanza in cui si trovava il macellaio. A suo fianco un poliziotto parlava in maniera concitata, quasi mangiandosi le parole mentre cercava di spiegare l'accaduto. Era un novellino, appena arrivato, ed era normale che fosse così agitato in sua presenza, era probabilmente la prima volta che la incontrava e poteva percepire il suo nervosismo dal tono della sua voce e dal battito del suo cuore. Ma quel continuò cianciare senza filo logico cominciava a diventare irritante. Sbuffò, girandosi verso il ragazzo, "fissandolo" con gli occhi bianchi.
    "Sono cieca, ma il tuo battibeccare senza senso logico mi sta facendo pensare che forse sarebbe stato meglio se fossi nata sorda"
    Il ragazzo si ammutolì, e Toph sentì il battito del suo cuore aumentare per il crescente nervosismo. Se avesse potuto vederlo, avrebbe notato il buffo rossore pomodoro che stava assumendo il suo viso. Era irritata per l'essere stata svegliata così presto, costretta a lasciare i suoi impegni, e ne aveva una marea, per occuparsi di un caso simile, un semplice macellaio. Ma i pochi dettagli della situazione che le erano giunti all'orecchio erano particolarmente preoccupanti, e così aveva deciso di muoversi lei stessa, seppure controvoglia. Di sicuro non aveva però voglia di insegnare anche ad un novellino come comportarsi correttamente di fronte al suo capo, o come stilare in maniera corretta un rapporto.
    "Ricomincia da capo, ma questa volta sii veloce, conciso e chiaro. Non ho tempo da perdere con i novellini
    Il ragazzo, dopo un paio di istanti di silenzio che Toph interpretò come panico totale, deglutì ricominciando a spiegare l'intera storia.
    "Si, ecco, insomma..Il macellaio è stato trovato a terra, svenuto, questa mattina all'alba da un cliente. Hanno chiamato immediatamente i soccorsi ma si è ripreso con un po' di acqua fresca, fortunatamente nulla di grave. Sul posto sono arrivati gli uomini, che l'hanno interrogato. Sul momento era restio nel parlare, ma alla fine ha ceduto. Pare sia vittima di un gruppo di strozzini, che minacciano lui e molti altri. Non ne sapevamo nulla, nessuna aveva ancora parlato, e la cosa è piuttosto strana, i cittadini dovrebbero fidarsi di noi..."
    "VAI AL PUNTO, NON HO TUTTO IL GIORNO"
    "Si, si, certo, scusi!! Dicevo, è vittima di un gruppo di strozzini. La cosa strana è il modo in cui ha descritto il suo attacco. A quanto pare ha perso il controllo del suo corpo, sbattendo con la testa a terra e svenendo sul colpo"
    Era questo il dettaglio che la preoccupava. Aveva già sentito parlare, in alcuni racconti, di cose simili, di persone che perdevano il controllo del loro corpo, ed era stata proprio Katara a spiegarle di cosa si potesse trattare, ancora molti anni prima: Dominio del Sangue. Ma da quanto sapeva, poteva essere utilizzato solo in notti di luna piena, e la scorsa sera non era una di quelle. Doveva trattarsi di qualcos'altro. I due arrivarono davanti alla stanza in cui si trovava la vittima, sorvegliata da due uomini. Poteva sentire fin da fuori dalla stanza il respiro affannato dell'uomo. Non doveva stare bene. Diede ordine ai suoi uomini di rimanere fuori, fece cenno al novellino di tornare da dove era venuto, per poi aprire un varco nel muro della stanza, priva di porte, richiudendolo appena entrò dentro essa. Si piazzò davanti all'uomo, seria.
    "Sono Toph Beigong, Capo della Polizia di Città della Repubblica. Ed ora voglio che lei mi racconti ogni minimo dettaglio di ciò che è successo ieri sera. Non tralasci nulla, non provi a mentire. Me ne accorgerei"
    Percepì l'uomo alzare la testa verso di lei e sentì il suo battito aumentare. Dopo qualche istante di silenzio cominciò a parlare, snocciolando ogni minimo dettaglio di ciò che era successo la sera prima. Ascoltata ogni parola della storia, quando fu soddisfatta Toph diede un paio di pacche sulla spalla dell'uomo.
    "Da ora in avanti lei è sotto la nostra protezione. Due nostri uomini saranno sempre con lei fino a quando sarà necessario, il suo negozio verrà chiuso fino a quando questa situazione non si sarà risolta, lei verrà ricollocato in una nuova abitazione, i soldi per vivere finché questa situazione si protrarrà le verranno forniti da noi della polizia"allontanò la mano dalla spalla, cambiando completamente tono di voce, che ora era fredda e dura"Ma la prossima volta, prima di accettare un simile trattamento, ci chiami. Avrebbe potuto evitare una situazione simile, siamo qui per questo. Avrebbe potuto perdere la vita, ieri"
    Uscì dalla stanza, pensierosa più che mai. I racconto dell'uomo sembravano confermare alla perfezione l'utilizzo del dominio del sangue, ma la cosa non aveva minimamente senso. Era impossibile. Avrebbe dovuto contattare Katara per chiedere maggiori informazioni. Si rivolse ad uno degli uomini di guardia.
    "Applicate il protocolo 71, quest'uomo da oggi è sotto la nostra protezione. Andate poi da tutti gli altri negozianti della zona, interrogateli, cercate di ottenere maggiori informazioni possibili riguardanti l'attentatore. Non tralasciate nessun dettaglio. Cominciate da oggi stesso. Voglio un rapporto ogni sera delle informazioni ottenute in giornata"
    L'uomo annuì con un cenno del capo. Toph si allontanò, preoccupata. Se veramente si trattava di dominio del sangue, erano in enormi guai.
     
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    "Capo! Capo! Ci sono sbirri dappertutto fuori dalla macelleria! C'è addirittura il capo della polizia Beifong!" esclamò concitatamente Zhing entrando nella stanza, traballante sulle piccole e tozze gambe.
    "Ottimo! Dobbiamo festeggiare!" gli rispose Yakone ricomponendosi sulla sedia dove era praticamente sdraiato e spegnendo sul tavolo il sigaro che aveva in bocca.
    "Capo?"
    "Sì Gort, festeggiare! Testone... La polizia inizierà a fare indagini, domande ad informarsi e nel tentativo di proteggere la gente, aumenterà solo il panico. Ah-ah! Chi già ci conosce mormorerà che si stanno occupando di noi. Chi ci credeva criminali da poco capirà che fino ad ora ha avuto a che fare con gente di prima categoria! E la nostra fama aumenterà e il verbo della nostra legge si diffonderà"
    "Non rischiamo di essere scoperti?"
    "E se fosse? Non ci sono prove. Lo vedete anche voi che il mio potere non lascia impronte..."
    "Sì, ma siamo noi ad aver aperto la serranda, preso i soldi dalla cassa, la carne dai banconi..." rispose irritato il dominatore del fuoco.
    "Rispetto, Zhing... É una cosa che devi imparare meglio..." gli rispose dominando il suo sangue con una mano per quel poco che serviva a farlo tornare nei ranghi...
    "Voi non avete nulla di cui preoccuparvi. Siete la trappola perfetta per la polizia. Ricorda che bisogna avere agganci ovunque e quando vi verranno a cercare, troveranno chi li farà ragionare"
    "E se venisse uno tosto? O se fosse la stessa Beifong a venirci a cercare?"
    "Voi avrete l'alibi confermato da un onesto imprenditore" rispose indicandosi, facendo labbruccio e imitando una mamma che rassicura il figlio un po' idiota "Idioti..." sospirò.
    "Allora? Cosa facciamo per festeggiare?" chiese allora il grosso Gort Hun con l'espressione maliziosa.
    "Ah... Gort! Vedremo se si può fare... Iniziamo a finire di pranzare. Kyleun, tira fuori il vino. Un bel rosso!"
    Bevvero e mangiarono a sazietà e uscirono dalla palazzina dove vivevano. Scesero le scale: nessuno abitava gli altri piani ma presto avrebbero trovato gente e cose con cui riempire quelle stanze.
    Uscirono in strada per seguire il consiglio di Gort Hun: la casa dove dovevano andare era in territorio d'altri, ma era un'occasione speciale...
    CENSURA: allusioni inadatte ai minori
    Entrarono nella gioielleria, la donna al bancone gli si avvicinò e li salutò cordialmente. Yakone le mise le mani addosso passandola in pochi secondi come in una sorta di velocissimo abbraccio erotico.
    La donna si staccò, sorrise maliziosamente e li fece entrare da una porta dietro al bancone con scritto "Privato".
    Nella nuova stanza il velluto rosso delle tende si confondeva con il resto dell'ambiente dalle pareti dello stesso colore ed il pavimento a piastrelle marroni.
    Furono invasi dal tipico odore di quelle case e dal rumore delle ragazze che già stavano "lavorando" rinchiuso in quell'ambiente senza finestre, con bocchettoni d'areazione e le pareti coperte dal gommoso materiale isolante.

    Uscirono a notte inoltrata: soddisfatti. Dietro a loro Zhing aveva lasciato solo macerie in fiamme. Una processione di donne piene di tutti i gingilli che erano riuscite a portare via dall'"attività secondaria" li seguì fino alla loro palazzina dove si sistemarono all'ultimo piano. La polizia, distratta dall'incendio, non poté pattugliare tutte le strade e Yakone si preoccupò di fare un itinerario tale da lasciare il trasferimento inosservato.
    "Bene, era anche ora che ampliassimo l'attività..." concluse una volta nel letto.
     
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  4. Toph Beifong
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    Scusami Nes, in 'sti ultimi giorni mi ero dimenticata della Role, perdono!


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    — 45 Anni Prima, Mese 1, Giorno 27, Post 2, Alba —



    Toph era davanti alle macerie della palazzina nella quale fino alla sera prime si trovava una gioielleria. L'odore di fumo permeava ancora nella zona, riempiendole le radici, essendo il fuoco stato spento appena poche ore prima. Si massaggiava le tempie, irritata. Per la seconda mattina nel giro di poco tempo era stata svegliata dalla notizie poco piacevoli, e la situazione la indisponeva sempre di più. Quella era la SUA città, era sotto la SUA protezione, e fino ad allora incidenti simili nel giro di pochi giorni non erano mai accaduti. I suoi uomini stavano già raccogliendo testimoni ed interrogandoli sull'accaduto A questo punto la domanda più importante è una: l'incidente con il macellaio e questo sono collegati?. Si girò verso uno degli uomini al suo fianco "Interrogate ogni testimone fino a quando non avrà spremuto fino all'ultima informazione che ha, anche più volte se necessario. Non lasciatevi sfuggire nemmeno un dettaglio. Mi trovate in ufficio" sbuffando preoccupata, si diresse nuovamente verso la centrale. Quella situazione non le piaceva per niente, e doveva impedire che progredisse prima che le conseguenze fossero davvero più gravi.

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    Qualcuno bussò alla porta del suo ufficio, anche se Toph si era accorta ben prima di quel suono che qualcuno si stava avvicinando. Si trattava di uno dei suoi uomini incaricati nelle indagini. Anche perché se così non fosse stato, visto l'ordine di non essere disturbata che aveva dato poche ore prima, quel soldato avrebbe passato dei pessimi 5 minuti. "Entra, è aperto. Spero tu abbia un rapporto soddisfacente" l'uomo entrò, richiudendosi la porta alle spalle, e cominciò a parlare "Sissignora signora. Abbiamo interrogato tutti i testimoni, e sono emersi dei dettagli interessanti. A quanto pare nella gioielleria si nascondeva qualcosa di più delle apparenze. Sembra fosse la facciata per una seconda attività, la vera attività. Ecco....cough..."Il soldato fece una pausa, e dal battito del suo cuore e dal cambiamento della sua voce Toph poté percepire il suo imbarazzo "Seconda attività? Quale seconda attività? seppure con imbarazzo, l'uomo riprese a parlare "A quanto pare la proprietaria del negozio gestiva anche un bordello clandestino, Signora"
    Toph batte forte il pugnò sulla scrivania, alzandosi di scatto. Non era la notizia peggiore degli ultimi tempi, ma la cosa la irritava quasi più del resto "BORDELLO CLANDESTINO?? NELLA MIA CITTA'?? COME DANNAZIONE E' POSSIBILE CHE NESSUNO DI VOI SE NE SIA ACCORTO PRIMA, SE E' BASTATO INTERROGARE QUALCHE TESTIMONE PER VENIRLO A SCOPRIRE??" il soldato si era chiuso nel mutismo, e la donna poté percepire il panico crescente in lui "Ho addestrato soldati, o bambini? Continua a parlare, dunque"
    "Signora, sono desolato. Nessuno in centrale ne era a conoscenza...Ma abbiamo ottenuto altre notizie interessanti, se posso continuare ad esporre..." disse, nell'evidente tentativo di sviare da un discorso poco piacevole
    Toph si sedette, grugnendo "Vai avanti. Penseremo dopo a sistemare questa "novità"
    "Sissignora Signora. Alcuni testimoni hanno visto uscire dalla palazzina un gruppo di uomini, 4 per l'esattezza, seguiti dalle donne che lavoravano nell'....ehm....attività. Non sanno dove si siano diretti né perché, ma abbiamo una loro descrizione fisica per cominciare. Uno di loro, quello che poteva essere il capo, era un uomo di mezza età con i capelli grigi..."
    "Ti sembra forse che mi possa interessare la sua descrizione fisica?" sbuffò Toph
    "...No, certo che no, Signora. Insomma, abbiamo una loro descrizione fisica, questo potrebbe essere un dettaglio utile per iniziare le ricerche. Le descrizioni sembrano combaciare con quelle fatte dal macellaio"
    "Ecco, questo è un discorso intelligente, finalmente! Abbiamo un punto di partenza. Continuate a cercare testimoni, ma questa volta oltre alle normali squadre voglio in azione anche qualche squadra in borghese. Li voglio in giro giorno e notte, in turni, per cercare di ottenere maggiori informazioni possibili anche dai bassifondi della zona. Ma dovranno essere estremamente attenti, ancora non sappiamo con chi abbiamo a che fare. Non dovranno in nessun modo farsi notare, ne tanto meno catturare. Prioritaria sarà il passare inosservati. Scegli gli uomini migliori ed appena li avrai portameli qui, voglio spiegare a loro io stessa la serietà della situazione. Puoi andare"
    Dopo un cenno militare, l'uomo uscì dalla stanza, richiudendosi la porta alle spalle.
    Ed ora vediamo quanto sei furbo, topolino. Sei andato a stuzzicare il gatto più forte della città
     
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    Tranquilla per i tempi di risposta: come vedi anch'io non sono dei più veloci ^^'



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    — 45 Anni Prima, Mese 1, Giorno 28 —
    — Post 3 — Mezzogiorno —



    "Ahh Hun Fen... Ti aspettavo!" disse allegro all'uomo che aveva appena irrotto nel suo appartamento abbattendo col dominio la porta ed il muro a cui era fissata.
    "Yakone! Topolino di bassa lega! Non hai idea della gente che ti sei fatto nemica!"
    "Noi nemici? Io ho salvato il tuo business e mi odi per questo?" rispose intercettando con un getto di ghiaccio i coltelli degli scagnozzi dell'avversario e facendo segno ai suoi di stare buoni. Nel dirlo modulò il tono, perché sembrasse stesse parlando sul serio.
    "Hai dato fuoco alla mia impresa e hai rapito le mie ragazze!" continuò attaccando in prima persona.
    Yakone intercettò con lo stesso getto d'acqua le pietre che l'avversario gli lanciava: deviandole provocò danni alle pareti e agli oggetti circostanti nella cucina. Alla fine lasciò che se ne avvicinasse una abbastanza perché lo sfiorasse dando l'idea di averlo colpito e cadde a terra: "Abbiamo passato l'intera giornata nella casa: siamo stati colti di sorpresa dalle fiamme mentre ce la stavamo ancora spassando! Siamo scappati che eravamo seminudi. Ho salvato la pelle e le tue donne! E tue rimarranno!"
    "Sai già che morirai quindi?"
    "No, so che hai bisogno di un posto dove riaprire. I tuoi altri due "atelier" sono già stracolmi, no? rispose calmo rialzandosi, ma tenendo alta la guardia. L'uomo abbassò per un secondo lo sguardo, l'avversario aveva colpito nel segno. Ma dove voleva andare a parare?!
    "Apri qua: le ragazze hanno già preso posto nell'appartamento all'ultimo piano. Non voglio niente in cambio. Al massimo... sai... essendo di casa magari le ragazze potrebbero non farsi pagare dalla... "famiglia", eh? Niente di più..."
    "Miserabile porco! Tipico di chi non sa fare il criminale... Astuto però: ha già posizionato le ragazze. In questo modo non posso liberarmi di lui perché attirerei l'attenzione della polizia che pullula in questo quartiere... Ma se pensa di trovare un alleato si sbaglia!" pensò Hun Fen sogghignando "Bene! Ma come pensi che io possa guadagnare in questo posto pieno di guardie?!"
    "Dimmelo tu: non sono forse loro i clienti migliori? Ci sarà un motivo per cui ancora non hanno "trovato" nessun "atelier"..."
    "Ahahaha! Non sapevo fossi un cliente abituale come loro..."
    Con un ghigno sigillarono la loro intesa "Mi prendo anche l'appartamento al secondo piano per me e i miei "amici", nulla in contrario, vero Yakone?"
    "Nulla in contrario"
    I criminali avversari uscirono sbattendo malamente il muro e la porta col dominio dov'erano prima dell'irruzione.
    Una volta in strada Hun Fen prese parola:"Tenete d'occhio le guardie. Nel giro di un paio di giorni le acque torneranno tranquille e ci libereremo, una volta per tutte, di quella feccia di Yakone e i suoi tre stupidi scagnozzi"
    Più o meno nello stesso istante, nella casa: "Kyleun, esci e non rientrare fino a domani. Stanotte, quando vedrai che i nostri nuovi amici saranno in casa, entrerai nella caserma di Beifong"
    "Cosa?!"
    "Ascolta idiota: nessuno ti conosce, sei giovane e sei un dominatore dell'acqua. Se anche il macellaio avesse parlato, ha denunciato me: un uomo più vecchio di te, con lo "sguardo da criminale" ed un potere ben diverso da qualsiasi dominio mai visto. Dovrai denunciare aggressioni, minacce e vandalismo in casa tua. Dovrai incastrare Hun Fen e le ragazze. Noi ce la saremo svignata già da un pezzo quando aprirai la nostra porta alla polizia. Gli mostrerai la distruzione che il dominio della terra, di cui tu non sei capace, ha provocato in casa tua e allora inizieranno a credere che proprio Hun Fen sia qui... Vedi di interpretare bene la parte. Quell'uomo è ricercato nella sua zona, ma tu non lo conosci. É dall'incendio del suo bordello che si è stabilito nella palazzina dove abiti (insieme anche a tutto il resto) ma tu non sei disposto a tollerare questi soprusi. Se saremo fortunati, incastreremo anche qualche agente proprio sul "più bello" ahahah!"
    "Non c'è pericolo che il macellaio mi veda e mi riconosca? O che Beifong già conosca il dominio del sangue? Ha vissuto con l'Avatar, non sappiamo cosa possa aver visto nella sua vita..."
    "É cieca! Cosa vuoi abbia visto?"
    "Ha capito cosa intendevo capo..."
    "Tranquillo, se anche sapesse di cosa sono capace, la descrizione non combacia con te. E se conosco la polizia, il macellaio che hanno portato via lo hanno già sistemato ben lontano da Repubblic City: non corri rischi. Ora esci e preparati per eseguire gli ordini per stanotte. Entro domani annetteremo le attività di Hun Fen alla nostra piccola impresa" concluse soddisfatto.
    L'alto dominatore dell'acqua uscì ancora un po' titubante: "E ricorda: se fallirai, o peggio se mi tradirai, non c'è posto dove Beifong ti possa nascondere dove io non ti possa trovare..."
    Un brivido lo percorse e si affrettò ad uscire, rimanendo in tensione e pronto ad eseguire gli ordini.
    "Capo, non credi che la polizia lo possa tenere d'occhio dopo una soffiata del genere?" chiese Zhing una volta che Kyleun fu lontano.
    "Lo farà di certo. E Hun Fen mica se ne starà buono buono a farsi arrestare. Verranno catturati entrambi. Solo che Kileun negherà di avere a che fare con me mentre il nostro nuovo amico lo incolperà di far parte della banda che ha aggredito il macellaio e dato fuoco al suo bordello. Questo confonderà per un po' la polizia che dovrà fare in modo che il macellaio veda Kyleun e lo riconosca o meno. Nel frattempo noi ci saremo affermati sull'organizzazione di Hun Fen allargando il nostro dominio su Repubblic City"
    "E poi capo? Cosa faremo quando inizieranno a cercarci?" chiese allora Gort Hun.
    "Quando sarà il momento, vedrai, Testone... Ma ti posso già dire che ieri non è stata l'ultima volta che il macellaio c'ha visto in vita sua"
     
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  6. Toph Beifong
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    Toph era ancora nel suo studio, cercando di intrecciare i vari indizi per capire qualcosa riguardo a quella storia. Oltretutto, alla situazione si era aggiunta la bella novità dei bordelli in città. Nella SUA città. Come era possibile che i suoi uomini non si fossero mai accorti di nulla? Aveva addestrato idioti, o soldati? Una parte di lei pensava che la cosa non fosse saltata fuori per un preciso motivo, ovvero, forse proprio alcuni dei suoi soldati frequentavano quei locali, ed avevano piacere che la cosa rimanesse un piccolo segreto. Il solo pensiero la faceva imbestialire, e si ripromise che appena ci fosse stato modo li avrebbe interrogati uno ad uno di persona, per capire se era davvero vero e nel caso chi ne fosse a conoscenza. Nessuno poteva mentirle, e se qualcuno l'avesse veramente saputo, si sarebbe dovuto preparare a correre.
    Inoltre, doveva scrivere al più presto a Katara per chiedere informazioni riguardanti al dominio del sangue. O meglio, doveva far scrivere a qualcuno per lei, per ovvi motivi. Avrebbe chiamato il suo vice-comandante per farlo, di lui sapeva di potersi fidare ciecamente, l'indomani mattina. Ora si meritava un po' di riposo, dopo le 2 sveglie all'alba. Si alzò dalla scrivania, decisa ad andare a casa. I neuroni riposati avrebbero sicuramente lavorato meglio.

    ------

    Nel frattempo, un uomo bussò prepotentemente alle porte della caserma. Uno dei soldati andò ad aprire, trovandosi davanti ad un uomo spaventato, urlante. A quanto pareva, i piani di Toph erano destinati ad essere mandati in fumo


    -----

    *Toc, toc, toc* Non erano che passati pochi istanti da quando aveva deciso di alzarsi per andare a casa, quando qualcuno bussò alla sua porta. Toph grugnì qualcosa in risposta. Chi cavolo veniva a disturbarla anche quella sera? "Chiunque tu sia, spero tu abbia un buon motivo per disturbarmi. Un OTTIMO motivo"
    "Signore, abbiamo qui un'uomo che lamenta soprusi da parte dei vicini. Chiede i poter dialogare direttamente con lei"
    Toph rise. Dialogare con lei? Se avesse dovuto dar retta ad ogni civile che aveva un problema, non avrebbe più avuto nemmeno il tempo di respirare.
    "E tu fallo parlare con uno dei nostri uomini. Non sei in grado di importi con un civile? Voglio andare a casa, a riposare, ed un cittadino lagnoso a caso non mi farà di certo modificare i miei piani"
    Ci fu un attimo di silenziò, in cui la donna sentì i due confabulare davanti alla porta, poi il soldato.
    "Credo le possa interessare. A quanto pare, ha informazioni sul proprietario del bordello che ha preso fuoco la scorsa sera."
    Questa era una notizia interessante. Per una volta, un civile che si dimostrava utile, e non una semplice lagna senza fine.
    "Molto bene, fallo entrare" le porte si aprirono, ed il soldato accompagnò il testimone direttamente alla scrivania di Toph, che aspettava i due in piedi, dietro essa.
     
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    "Tutto bene Yakone? Le ragazze hanno fatto le brave oggi?" chiese Hun Fen incontrando l'avversario nell'atrio.
    "Assolutamente" disse con sorriso compiaciuto "L'ora di punta sta arrivando, quindi io e i miei ci mettiamo da parte: abbiamo già dato nel pomeriggio" concluse scendendo le ultime scale ed entrando nel suo appartamento. Chiuse a chiave la porta dietro di sé.
    "Tirate fuori la roba ragazzi, scoliamoci qualcosa prima di dormire" disse a voce abbastanza alta perché l'uomo di fuori pensasse fossero tutti nel loro appartamento.
    Il piano sembrò funzionare: Hun Fen salì le scale come se nulla fosse. Quando ne sentirono i passi sopra la loro testa Yakone diede il segnale a Gort Hun che aprì un varco nel pavimento. Il grosso dominatore della terra fece loro strada nella fossa scavando fino alle fogne e richiudendo la strada percorsa.
    Una volta arrivati iniziarono ad allontanarsi: "Ora sarà meglio che Kyleun stia facendo il suo lavoro..."

    ------

    La guardia accompagnò Kyleun nella tana nel lupo. Sentiva la tensione e la paura aumentare e aveva paura che si sarebbe notato... Fortunatamente un'epifania lo convinse che ciò non doveva essere per forza una cosa negativa: dopotutto doveva annunciare di essere stato minacciato da un pericoloso criminale...
    "Dì ciò che devi" lo spronò la guardia incoraggiante ma sempre dura, come per sottolineare la disciplina che gli era richiesta in quanto subordinato.
    Ancora tremante Kyleun cominciò: "Sì... Signora Beifong ho... ho bisogno del vostro intervento..." le parole facevano fatica ad uscire dalla bocca, involontariamente avrebbe recitato a meraviglia la parte del cittadino spaventato "Un... un uomo... un dominatore della terra... É pericoloso! ...è entrato nella palazzina in cui vivevo da solo fino all'altro giorno... ne... nella nuova parte di Repubblic City... ha occupato gli appartamenti liberi e mi ha minacciato... ha fatto entrare un sacco di donne... no... non sapevo cosa volesse dire finché non mi ho visto entrare uomini... sempre diversi... in tanti... e i rumori la notte! Non riesco a dormire... E... e ho paura" e qui prese un respiro profondo... non c'era affermazione più vera! Anche se stava pensando ad un criminale diverso "Ha quasi distrutto il mio appartamento! Per minacciarmi ha usato i mattoni delle mie pareti! ...Sono qui di nascosto..." era il momento di lanciare l'esca appetitosa per la polizia: "Dopo che ho sentito dire che è stato bruciato un locale simile all'ultimo piano della mia palazzina, ho pensato che si potesse trattare dello stesso criminale... Ho bisogno del vostro intervento: posso mostrarvi io stesso la palazzina, ma salvatemi voi da questa situazione orrenda..."
    Il terrore della risposta lo stava assalendo... Un'altra epifania aumentò l'agitazione: e se fossero state vere le voci che il capo della polizia sapeva leggere la verità nelle persone, cosa avrebbe pensato di quella deposizione? Gli avvenimenti che aveva raccontato erano veri ma il modo in cui si erano svolti era ben diverso...
     
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  8. Toph Beifong
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    Toph girò il viso, evidentemente scocciato dalla visita, verso l'ospite appena entrato. Poteva sentire dal battito del suo cuore quanto fosse terrorizzato, sembrava un lemure dell'aria davanti ad un predatore. Cominciò a parlare con voce tremante, quasi avesse paura della persona che avesse davanti. Toph si domandò se fosse davvero così, o se semplicemente fosse terrorizzato dalla situazione stessa che stava raccontando.
    Ma sembrava avere effettivamente un pista per la situazione, la descrizione corrispondeva con ciò che era successo poche sere prima. Eppure, qualcosa in quel racconto, nel tono della sua voce e nel battito del suo cuore non la convinceva completamente, non era convinto che dicesse tutta la verità. Era vero però che il suo terrore era talmente alto che avrebbe tranquillamente potuto confondere il nervosismo che l'uomo provava per non sincerità.
    Fece cenno con la mano all'uomo di smettere di parlare, aveva sentito tutto quello che doveva.
    "Puoi smettere di tremare, ora la situazione è in mano mia. Andrò a verificare la cosa di persona, c'è qualcosa che non mi torna nel tuo racconto, anche se ancora non riesco a capire esattamente cosa..." si alzò dalla sedia, dirigendosi verso l'uomo, dandogli una pacca sulla spalla come per rassicurarlo, seppure quel modo fosse decisamente strano.
    "Forza, accompagnami in questo posto, voglio proprio conoscere questo dominatore e credergli quanto ancora ha intenzione di portare confusione nella MIA città. Credo gli serva una lezione"
    Eppure, questo non coincideva con il racconto del macellaio. La persona che lo aveva torturato non era di certo un dominatore della terra, e non riusciva a togliersi dalla testa che avesse utilizzato il dominio del sangue, per quanto la cosa fosse assurda. Era probabile che vi fossero due gruppi che agivano simultaneamente. Ordinò a 3 uomini di seguirla, ed insieme seguirono il tremante testimone.
     
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    buon dominatore

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    "...anche se ancora non riesco a capire esattamente cosa..." al contatto della sua spalla con la mano della donna Kyleun non poté trattenere un sobbalzo, un po' per l'effetto della frase precedente un po' per la "delicatezza" con cui era stato colpito.
    "Forza, accompagnami in questo posto, voglio proprio conoscere questo dominatore e chiedergli quanto ancora ha intenzione di portare confusione nella MIA città. Credo gli serva una lezione"
    Deglutendo ed abbozzando una smorfia che avrebbe dovuto essere un sorriso si voltò e, seguito anche da tre uomini chiamati dal capo della polizia si diresse verso la palazzina.

    ------

    Yakone e i suoi avevano raggiunto lo sbocco delle fogne che davano sul porto. Avevano camminato decisamente abbastanza: era ormai notte fonda ed erano distanti dalla loro residenza. Uscirono dal condotto e si diressero verso lo stabile di un cantiere navale. Mentre camminavano lungo il molo, sullo sfondo nero del cielo e del mare si vedevano solo le luci dei pescherecci lontani e del piccolo molo dell'isola del Tempio dell'Aria.
    Yakone raggiunse la porta del cantiere, guardò prima verso l'imponente statua dell'Avatar Aang, poi verso l'isola dove probabilmente stava dormendo in quel momento. A quel punto sputò a terra ed entrò.
    Come si aspettava, ad aspettarli c'erano degli uomini che giocavano a sorte alla fioca luce di una lampada da tavolo: "Possiamo unirci a voi?" chiese allegro. Furono accolti felicemente dai loro vecchi amici (compagni di scorribande giovanili ormai cresciuti e divenuti semplici pescatori) e scommetterono fino alla mattina successiva. Prima dell'alba cominciarono a raccattare le loro vincite e a mettersi in cammino. Zhing fu mandato avanti per un sopralluogo alla loro palazzina. Se tutto era andato per il verso giusto con Kyleun, il dominatore del fuoco sarebbe tornato per dare il via libera alla nuova parte del piano di Yakone.

    ------

    Una volta arrivati alla palazzina Kyleun aprì la porta d'ingresso alla polizia, mostrò i danni dell'appartamento e li condusse al piano di sopra. Davanti alla porta di Hun Fen e i suoi a bassa voce indicò: "E...Ecco! So... Sono lì dentro! Li sentite anche voi questi rumori no? Le altre sono al piano di sopra..."
     
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  10. Toph Beifong
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    Scusa il sempre maggiore ritardo delle risposte ma continuo a dimenticarmi della canon, in più settimana scorsa sono partita e sta settimana ho avuto 2 importanti esami, brutto periodo :S Inoltre cerco di dare priorità alle role nel gdr e questa mi rimane inevitabilmente indietro, non so in realtà quanto riuscirò a proseguirla, se non è per te un problema continuare a questo ritmo possiamo andare avanti comunque
    P.S. tu nel gdr ufficiale non giochi più?


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    Rimase in ascolto nei pressi della porta, sentendo chiaramente i rumori provenienti da essa. Essendo cieca il suo udito era di gran lunga migliore di qualsiasi altro essere umano, e quelli che per altri erano solo semplici sussurri a cui era difficile dare un senso, per lei erano frasi chiare. Gli uomini dietro alla porta non sembravano nervosi, anzi, non sembrava proprio aspettassero visite. Chiaccheravano come avrebbe fatto qualsiasi banda di maschi in una serata con alcool e donne.
    "Bene. Rimani dietro, al sicuro, da qui ci pensiamo noi" fece cenno ai suoi uomini di posizionarsi ai lati della porta, pronti per un'eventuale attacco all'improvviso, e senza troppe mezze misure con due rapidi e decisi colpi movimenti delle braccia scardinò dal muro la porta, che ricadde con un gran tonfo all'interno dell'appartamento. Gli ospiti all'interno osservarono la scena paralizzati, troppo stupidi per poter fare qualcosa nei secondi immediatamente successivi all'improvvisa scomparsa della porta.
    "E' qui la festa?" esclamò Toph con un sorriso sarcastico sul volto, pronta a qualsiasi reazione da parte del gruppetto ma per nulla preoccupata. Avrebbe potuto gestirli tranquillamente, ne era sicura.
     
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