Why so angry, Zuzu?

AU, per ridere

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    completa: No
    partecipazione: Riservata=Ruler e tutte le zule
    personaggi: Azula, Zuko, altri eventuali
    pairing: Canon
    riassunto: Anche Azula ha bisogno di staccare dalla solita routine e risolve il problema ‘noia' facendo quello che la diverte più di tutto.
    note: Potrebbe irritare zukki e zukke, non significa che sia un mio problema. :asd:




    Why so angry, Zuzu?



    by Ruler






    Palazzo Reale della Nazione del Fuoco. Ventunesimo secolo. Ore 15:30 PM

    Uccellini che cinguettavano, noiosi. Fiori che mostravano al mondo la loro beltà, noiosi anche quelli. Noia. Noia totale. Noia, noia, noia, noia, noia! Quel giorno lei era libera dai soliti impegni che le riempivano sempre l'agenda. Aveva già fatto tutto quello che la sua brillante mente potesse elaborare; meditazione, allenamenti, spaventare a morte la servitù (divertente, ma non abbastanza da allietarle la giornata).
    Aveva anche provato uno di quegli stupidi videogiochi che piacevano tanto a Zuzu, ovviamente quello che lui riteneva più difficile, giusto per poter dire di essere più brava di lui. Infatti lo era, ma dopo cinque minuti si era stancata e aveva mollato tutto.

    Peccato che non avesse più niente da fare e che anche Mai e Ty Lee erano sparite, destino volle che anche loro rimasero impegnate per quel giorno, quindi di fare un salto all'Isola di Ember, per rimanere sola a fissare un po' d'acqua in movimento, non se ne parlava. C'erano comunque gli Ember Players, ma ormai conosceva a memoria gli spettacoli, stessa cosa per quei pochi film che apprezzava tra le centinaia che Agniwood avesse da offrire.

    La principessa sbuffò e camminando lungo gli antichi portici che si affacciavano sul giardino del Palazzo, lei si guardò attorno con sguardo corrucciato, nella speranza di trovare qualcosa di interessante.
    Suo padre era in giro per lavoro, come al solito, e suo fratello si stava preparand... Si fermò di colpo, i raggi del sole ad accarezzarla in modo obliquo fin sopra una spalla, illuminandole in parte il viso per il forte bagliore.
    Già, suo fratello. Un furbo sorriso le dipinse il volto e i suoi occhi ambrati brillarono di una strana luce: ora sapeva come allietare davvero la sua giornata.

    Con movimenti aggraziati fece dietro-front e si diresse verso le stanze del fratellino.
    Ancora adesso il Palazzo era rimasto come un tempo, con gli stessi maestosi decori che da sempre lo caratterizzavano. Nelle stanze principali e negli uffici erano state fatte delle aggiunte moderne, ma la Sala del Trono e il resto del Palazzo non erano stati intaccati dal cambiamento del tempo.
    Tutto questo sotto ordine del Signore del Fuoco, come a voler dimostrare l'immortalità di tale struttura, oltre che di chi vi dimorava.
    La ragazza aprì la porta dell'ufficio del fratello, di solito se non si allenava era lì, intento a farsi venire il malditesta tra doveri di routine e/o drammi autolesionistici. Ma non trovò nessuno oltre a un'ancella che stava davanti al grosso scranno in mogano, intenta a risistemare il disordine che lui aveva il vizio di lasciare.

    Lei non aveva certo intenzione di starsene lì impalata ad aspettare, ma invece che andarselo a cercare da sola, Azula decise che chiedere le avrebbe risparmiato del tempo... forse.
    L'ancella si era accorta della sua presenza da quando lei aveva aperto la porta, infatti la principessa non ebbe il tempo di fare due passi che questa si prostrò ai suoi piedi. "Desiderate, Vostra Altezza?"
    Azula percepì il suo disagio, la donna era intimorita da lei, un breve lampo di soddisfazione, e divertimento, passò nei suoi occhi. Lampo che sparì dopo una frazione di secondo, per lasciare spazio a uno sguardo autoritario.

    "Dove si trova mio fratello ora?" chiese lei con calma, ostentando superiorità anche nel tono di voce.
    "Sua Altezza il Principe Zuko è uscito da diversi minuti, mia signora," rispose l'ancella.
    Azula rimase divertita dal suo tono di voce; quello di chi si aspettava di finire ustionato da un momento all'altro, tuttavia preferì non esternare tale emozione. Era anche seccata dal fatto che avrebbe dovuto aspettare.
    Fece per andarsene quando, lanciando un'ultima occhiata alla stanza, notò che il portatile del fratello era aperto, quasi fosse un invito ad usarlo.
    Riportò lo sguardo verso la donna. "L'hai aperto tu il portatile?" chiese sospettosa. Non che le importasse molto del pc di Zuzu, ma se davvero quella lo stava usando, c'era il rischio che toccasse anche le sue cose, ed era un male.

    "No mia signora, non oserei mai," rispose l'ancella.
    Azula non si lasciò convincere, infatti segnò mentalmente di farla controllare. Il suo sguardo si posò nuovamente sul pc e un istante dopo i suoi occhi brillarono della stessa scintilla di prima. Forse non era necessario aspettare. Finse interesse per il mondo al di là delle grandi finestre e avanzò verso di esse, nel passare vicino allo scranno la ragazza lanciò una fugace occhiata al portatile, per poi oltrepassarlo. Il sole era bello alto nel cielo e nel momento in cui raggiunse la finestra, Azula sentì la sua bruciante energia scorrerle nelle vene. Ogni volta era una sensazione magnifica, che le dava un senso di potenza come non mai. Lei alzò di poco la testa e chiuse gli occhi, lasciandosi bagnare dalla sua luce, senza però deconcentrarsi dall'ambiente circostante.
    "Sai quando tornerà?" domandò lei, senza neanche più disturbarsi di guardare l'altra.
    "Non sarà di ritorno prima di sera, Altezza".

    Dopo pochi istanti, Azula riaprì gli occhi e abbassò lo sguardo verso la Capitale che si stagliava all'orizzonte, oltre gli enormi cancelli del Palazzo. Era tentata di lasciare la serva lì in ginocchio tutto il giorno. Divertente, ma così sarebbe stata poco produttiva, quindi la congedò: "Molto bene, adesso vattene e che sia chiaro, non voglio essere disturbata".
    "Come desiderate, Vostra Altezza".
    La principessa osservò i suoi movimenti con la coda dell'occhio e quando finalmente sentì la porta chiudersi, si girò verso la scrivania.
    Si diresse tranquillamente verso il pc e si accomodò sulla poltrona imbottita.

    Il monitor era in stanby, lei toccò appena il mouse e lo schermo si accese, c'era da immettere la password, ma Azula non era per niente a disagio; lei era un maestro dell'informatica, nonché dei trucchi da hacker.
    Alzò gli occhi al cielo mentre digitava la password: tornaacasahonor.
    Il computer le diede finalmente l'accesso alla home e allo sfondo che le apparve davanti, Azula non riuscì a non alzare un sopracciglio.
    Un'immagine ritagliata in modo orribile, sicuramente fatta da lui, di Zuzu che lanciava... palle di fuoco? O erano ciliegie giganti? Contro l'avatar... che però dalle dimensioni della testa sembrava un cartello stradale e oltretutto, cos'era quell arcobaleno che gli usciva dalle mani?
    E poi c'era quella insulsa contadina che sparava... mentine? O erano palloni?
    Ovviamente guardando il disegno nella sua interezza si notava che il vincitore era lui, un po' più in alto c'era un disegnino (da bimbi di tre anni) con lui... FireLord? Insieme a Mai. Mentre lei e Ozai stavano SOTTO DI LUI?!

    Azula sembrava del tutto indifferente, sembrava. Se non fosse per quel suo lieve canticchiare: "Vedrai quando lo dirò a papà, mhmhmh..."
    In fondo era stato grazie a lei se Zuzu era riuscito a tornare a casa, anche se non aveva garantito per la sua incolumità, invece il padre si limitò a non ridargli l'onore, infatti è ancora lo zimbello della Nazione. Ozai aveva poi sconfitto l'Avatar ed era riuscito a conquistare il mondo, dello zietto si erano perse le tracce, quindi perché quell'immagine? Ah... le illusioni.
    Comunque soffermarsi sullo sfondo avrebbe seriamente intaccato i suoi piani, così aprì FireExplorer ed entrò su Ozoogle... non senza prima aver inviato a se stessa quello sfondo, con un furbo sorrisetto sul volto pensò che con qualche ritoccatina personale le sarebbe tornata utile quell'immagine.
    Cercò Firebook, Flamer e gli altri social a cui era iscritto, accedendo con gli account di suo fratello che, essendo stupido, aveva messo la password e il nick (HonorHunter) uguali in tutte le cose a cui si era iscritto (bloccando a lei... chissà perché...). Il suo sorriso s'allargò; c'erano talmente tante di quelle idiozie dentro che avrebbe potuto prenderlo in giro fino alla vecchiaia. Ma non erano quelli i suoi piani, o meglio... non solo quelli.

    Poggiò l'indice sulle labbra, che si curvarono in un sorrisetto divertito, e pensò bene a cosa postare. D'un tratto, la ragazza prese dalla tasca del suo pantalone bourdeaux il suo cellulare (nero, rosso e oro, lucido, ovviamente), cercò nei cassetti il cavetto USB. "usb... usb... ah, eccolo". Quindi lo collegò al notebook. Da quando aveva messo mano a quel telefono, non aveva fatto altro che scattare immagini, ma non come facevano tutti (i momenti più belli), nei momenti peggiori dei poveri malcapitati (che erano più belli... per lei). Tsk! Lei non era tutti! Lei era Azula!

    Caricò le foto sul pc e queste mostravano: Zuzu che cantava (stonato) davanti allo specchio, Zuzu che dormiva con il peluche di un draghetto di nome Honor, Zuzu che faceva rimbalzare la sua stessa palla di fuoco contro se stesso, Zuzu che, mentre si baciavano, per sbaglio mandava a fuoco la maglietta di Mai, Zuzu che cercava di spegnere le fiamme... aumentandole, Mai che si toglieva la maglietta e lo picchiava, Zuzu che scappava, Mai che lo rincorreva con gli stiletti in mano. E ce n'erano altre abbastanza umilianti, tipo quella rarissima dove lui si mette le dita al naso.

    Ci aggiunse anche dei commenti come: "A Zuko puzzano i piedi", oppure "Zuko è il campione mondiale degli scaccoloni", o anche "Zuko è stato istruito... ma non riesce a contare fino a dieci" e per finire "Zuko pensa che sotto la gonna di Mai ci sia molto più che una donna".
    Però la nostra principessa non era soddisfatta, così decise di cercarne altre da pubblicare. "Oh sì, questa è perfetta," commentò mentre prendeva l'ultima immagine dal motore di ricerca... che riguardava appunto... Zuko in atteggiamenti maliziosi con uno strano tizio coi capelli simili, delle armi ad uncino e una spiga in bocca. Altre invece erano delle vere parodie riguardanti suo padre, si segnò tutti i link dei profani da fulminare, ma prese comunque le immagini. Pubblicò tutto sugli account di Zuzu, con l'aggiunta di commenti tipo: "Ozai è una femminuccia" e "Zuko va pazzo per i tipi sexy".

    E già che c'era, Azula cercò anche dei gruppi abbastanza umilianti da aggiungere tra i preferiti, robe da bimbi di tre anni e anche cose che abbiano a che fare con la parola "disonore".
    Quando ebbe finito controllò l'orario, erano le diciotto e trenta. Uscì dai vari account, chiuse tutte le finestrelle e cancellò le immagini dal portatile, quindi lo rimise com'era prima, ovvero a quando chiedeva la password.

    Mentre rimetteva a posto il cavetto, lo schermo del monitor si spense. Azula si alzò e controllò l'imbottitura, accidenti, si vedeva chiaramente che qualcuno si era seduto.
    Ci mise le mani finché non fu certa che era tornata normale, per fortuna era quel tipo di imbottitura che dopo poco tempo si rimetteva in sesto, infatti non ci volle molto.
    Si avviò verso gli scaffali pieni di libri e ne scelse uno con cura... ah ecco, quello era il libro che lui era solito prendere in prestito da lei. Lo prese in mano e, come se nulla fosse successo, si incamminò verso la porta.

    Non ebbe il tempo di afferrare la maniglia che la porta si aprì, mostrando Zuko, che si sorprese nel vederla. "Ma che...?"
    Lei gli sventolò il libro sotto al naso e alzò un sopracciglio, come a indicare di averlo colto sul fatto. Lui, ovviamente, non poté ribattere e Azula lo spostò con un braccio per liberare il passaggio, uscì e fece finta di andarsene.
    Zuko la guardò sospettoso, per poi entrare nel suo ufficio.
    Nel momento in cui sentì la porta chiudersi, Azula si fermò e si appoggiò al muro, incrociò le braccia, poggiò la testa al muro e chiuse gli occhi, cantilenando anche a bocca chiusa mentre aspettava. Dopo diversi istanti si mise a contare mentalmente:
    Tre... Due... Uno...
    "AAZULAAAAAA!!!"

    I servitori che erano nei dintorni si voltarono verso la fonte di quell urlo. Un ridacchiare divertito riecheggiò lievemente nel grande corridoio e lei si staccò dal muro, tornando con movenze feline verso le sue stanze mentre si stiracchiava tranquilla; alzò la testa e il petto e tirò le braccia dietro di sé, muovendo il collo di lato e le spalle, per niente intimorita dalla sua ira.
    Perché non importava che lei era la più piccola dei due, né quanto lui si potesse infuriare. Il suo sorriso compiaciuto si allargò. Alla fine... vinceva sempre lei.


    Fine 1° capitolo




    Angolo autrice:
    Iniziato oggi, finito oggi (un po' tardino, ma a nessuno importa). Personalmente non avrei mai pensato che potesse venire una cosa del genere, anzi, credo di non essere totalmente normale se ho scritto una cosa simile. :xd:
    Diciamo che ogni tanto mi diletta fare la cattivona (ohohohohoh), infatti credo di essermi divertita a scriverla quanto Zula a metter mano al notebook di Zuzu.
    Mi dispiace solo che inizialmente sia parecchio lunga e troppo, troppo dettagliatare. Ho il brutto vizio di perdermi quasi sempre nel dettaglio e nelle riflessioni.
    Ho preferito invece astenermi dal descrivere il vestiario dei personaggi perché non sono sicura di cosa potrebbe indossare la Azula di oggi. Oltretutto non sono il massimo in fatto di moda.
    L'ambientazione è particolare lo so, me li sono visualizzata un po' come la Famiglia Reale Inglese.
    Oh beh, spero vi sia piaciuta.

    Ruler <3


    Edited by Ruler - 21/11/2015, 21:01
     
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    Capitolo 2
    Animali esotici






    Palazzo Reale della Nazione del Fuoco. Ventunesimo secolo. Ore 18:45 PM

    Era una giornata come tante alla Capitale, il sole era basso all'orizzonte e i suoi raggi, dal classico giallo/bianco stavano lentamente mutando in un colore sempre più scuro e rossastro. Essendo nel pieno dell'equinozio estivo la grande stella andava a dormire molto tardi.
    Tutto scorreva nella norma, ognuno continuava la propria vita in un modo o nell'altro. Anche a Palazzo la vita scorreva come sempre e qualcuno si divertiva, come al solito, a discapito degli altri... e di una persona in particolare... come se fosse una novità.
    Quel qualcuno, in quel momento, era in attesa dinnanzi alla porta di una delle stanze reali e si stava mordendo il labbro mentre si tratteneva dal ridere, onde evitare di mandare a monte il piano.

    "Zuzu, suvvia apri."
    "No! Mi rifiuto di uscire conciato così!"
    "Così come? Non posso saperlo se non apri, non vuoi che ti aiuto?"
    "Aiutarmi tu? Mi hai preso per uno stupido?"
    Uhm... Sì, pensò Azula e stava per dirlo quando le venne un'idea. "Va bene, allora dirò a Mai che non vuoi più vederla e che se ne può andare," disse in seguito, accennando un sorrisetto e spostandosi giusto in tempo per evitare la porta che, in quel momento, venne aperta di colpo.
    Fin troppo prevedibile, era quasi noioso... quasi.

    Zuko avanzò a grandi falcate, rabbioso e pronto a darle addosso. "Tu non-" s'interruppe non trovando nessuno. La cercò lungo il vasto corridoio, contollando eventualmente le altre stanze.
    D'un tratto un flash, il suono di uno scatto e il principe si girò, alzando lo sguardo e fissando Azula dritta negli occhi.
    "Per Agni, ne fai una tragedia come se il peggio non dovesse arrivare; sono certa che questa foto farà un gran rumore in rete, come quelle di te e quel tizio in atteggiamenti discutibili. E chissà, magari vedendola nostro padre deciderà di farmi passare avanti. Anche se l'incoronazione è domani, c'è ancora tempo," disse la principessa osservandolo, bellamente seduta sulla testa dell'enorme drago; una delle statue che il Signore del Fuoco aveva pensato bene di far mettere nel palazzo.

    "Parli come se non ce ne fossero su di te," replicò lui infastidito, con l'intento di irritarla. Ma invece di innervosirsi, la sorella curvò le labbra nel suo tipico e scaltro sorrisetto.
    "Ovviamente, ma... vedi Zuzu, a differenza di te, io mi sono assicurata che gli artefici di ciò annegassero nel mare della loro umiliazione," rispose lei divertita, negli occhi una scintilla di cattiveria.
    Zuko assottigliò gli occhi cercando di mostrarsi minaccioso, ma ebbe l'effetto contrario; Azula scoppiò a ridere, non ce la faceva a fissarlo, era troppo ridicolo!
    Lui si irritò e lanciò una fiammata verso di lei. La principessa la evitò, saltando agilmente, e usò il dominio per spingersi avanti più velocemente nel largo corridoio. Zuko fece altrettanto e partì all'inseguimento.

    Le fiamme di entrambi strisciarono innocue sul pavimento in marmo, disperdendosi, e illuminarono le colonne e gli arazzi finemente decorati che erano lungo i muri, e che raccontavano la storia della Nazione. La differenza di colore tra le sfumature andava creando come un gioco di luci su di essi.
    Azula si voltò verso di lui, senza fermarsi, per assicurarsi che la stesse seguendo. Lo stava facendo eccome, anche se con una certa fatica, cosa che fece salire alle stelle l'ego della ragazza: il suo dominio era pessimo come lui.
    Ella sapeva già di ciò, ma averne ogni volta la prova era come quando, da bambina, aveva appreso che le sue fiamme sono speciali, uniche, potenti.
    Schivò agilmente l'ancella che stava percorrendo il corridoio e si mise a ridacchiare, divertita nel vederla spaventarsi, svoltando verso le stanze degli ospiti.

    "Per l'ultima volta Ty Lee, ho detto no!"
    "Awww... non essere timida Mai, sono certa che ti troverà carina," rispose l'acrobata, che aveva aperto la porta e ora stava spingendo l'amica verso l'esterno della stanza.
    "Definisci carina. E non sono timida!" Mai si liberò e incrociò le braccia con irritazione, anche se ormai era fuori dalla stanza in cui aveva deciso di chiudersi.
    "Ma questo colore è bellissimo! Lanceremo una nuova moda! Non sei eccitata anche tu?" insistette Ty Lee, fissando speranzosa l'amica.
    "...wow..." fu tutto quello che rispose Mai con evidente scetticismo.

    "Questa è anche colpa tua!"
    Era arrabbiata con Ty Lee, perché quando, appena arrivata, Azula aveva invitato lei e l'acrobata a farsi lavare i capelli. Lei aveva rifiutato ma Ty Lee aveva insistito. Ovviamente la principessa non aveva fatto loro compagnia e ciò non aveva fatto che aumentare i sospetti di Mai.
    In quel momento qualcosa saettò nel corridoio, qualcosa di troppo veloce da poter essere definito con chiarezza, soprattutto perché rischiò di accecare le ragazze con un flash, ma la giovane, poco prima del flash, aveva riconosciuto le distintive fiamme blu di Azula.
    "Attenta!" Mai si spostò agilmente di lato e si voltò per confrontarsi con la minaccia, per poi rimanere a bocca aperta nel vedere i capelli rosa confetto di Zuko. La stessa cosa si poté dire di lui nel vedere quelli di lei. "I tuoi capelli! Anche tu?! È stata Azula!" esclamarono all'unisono, entrambi estremamente imbarazzati. Le reazioni di uno mimavano alla perfezione quelle dell'altra, tanto che Ty Lee trovò divertente osservarli.

    "Secondo me state benissimo!" replicò allegramente lei. I due la osservarono scettici per lunghi istanti. "L'ha fatto anche a lei?" "Sì, ma con lei non farebbero differenza neanche gialli o viola," rispose Mai, squadrandolo di tanto in tanto.
    "Che c'è?" domandò lui, quando si accorse che la ragazza stava cercando di trattenere una risatina. Lei incrociò le braccia e si schiarì la gola. "Niente..."
    Ma la risposta non convinse il principe, il quale si irritò a quella reazione. "Lo trovi divertente? Hai idea di cosa significa girare conciato così?!" "Beh, ho una notizia per te. Siamo sulla stessa barca!" replicò lei di rimando. Ma non appena si voltò a guardarlo di nuovo, le venne di nuovo da ridere e stavolta non riuscì a trattenersi.

    Era troppo ridicolo con quei capelli e la sua espressione rendeva il tutto più esilarante. Sembrava che gli avevano messo in testa una glassa per dolci. Lui si irritò ancora di più e come un bambino mise il broncio.
    In quel momento arrivò Ty Lee che si mise in mezzo ai due e, cingendo loro le spalle, li avvicinò a sé. "Aww, visto? Ve lo dicevo che è fantastico!"
    I due piccioncini sospirarono seccamente. "Ma falla finita!" replicarono all'unisono.
    Nel frattempo, da dietro una colonna, la principessa scosse divertita la testa e andò nella direzione opposta a dov'erano i tre. Fu allora che si accorse della presenza di Li e Lo, poco distanti, che la osservavano interrogative. "Oh, stavo solo ammirando i nuovi animali esotici," disse tranquilla, rispondendo alle loro silenti domande mentre s'addentrandava in una delle stanze degli ospiti dove, lontana da occhi indiscreti, avrebbe usato il passaggio segreto che portava alle sue stanze.

    "Azula che ama gli animali?" chiese Li alla sorella, quando la principessa sparì nella stanza suddetta. Lo fece spallucce in risposta, confusa almeno quanto lei.
    Le foto vennero poi caricate in rete dalla nostra cara principessina e lascio a voi immaginare la reazione del popolo, e di chi viveva a Palazzo, nel vederle. Sappiate però che sono state reazioni delle più disparate e che diventò una cosa virale nel mondo virtuale, con evidente imbarazzo degli interessati, tranne Ty Lee e Azula, che si divertì non poco, congratulandosi con se stessa per il brillante scherzo, e pensando che era un bene se Mai non rideva... davvero, non sapeva definire la sua risata ma certo era che non le si addiceva.

    Fine 2° capitolo

     
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