Luna e Sole (Lee/Selene P.O.V.)

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  1. MißSelene89
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    Sull'isola di Ember
    Il giorno prima di partire feci un giro del castello, non sapendo se avrei fatto ritorno, volevo imprimermi ogni cosa di quel luogo così speciale per me.
    Fu facendo il giro che vidi Rufus.
    << Lee. >>
    Mi fermai, potevo spendere qualche parola per lui. << Ciao, Rufus. >>
    << Senti… Non mi va di fare pressioni… Però… Vedi… Non hai risposto alla mia domanda dell’altra volta, e vorrei sapere cosa ne pensi, se accetti… >>
    Oddio, si riferiva al fatto che mi aveva chiesto di uscire. Cosa dovevo rispondergli? Potevo anche accettare, in fondo ero ai ferri corti con il Firelord.
    << Rufus, mi fa piacere che tu abbia pensato a me in questi termini, ma vedi… Io sono innamorata di un altro… >>
    << Del Firelord? >>
    Rimasi solo per un secondo a bocca aperta: come aveva fatto? << Chi ti dice che sia lui? >>
    << Il fatto che state sempre insieme, che lui non ti molla un attimo. E’ molto possessivo nei tuoi confronti. >>
    << Ti sbagli. Sono la sua guardia del corpo e non posso innamorarmi di lui. >> Cercai di essere il più risoluta possibile.
    << Sarà. Ma se lui non ci fosse? >> Lo guardai perplessa. << Usciresti con me? Mi considereresti un corteggiatore? >>
    << Rufus… >>
    << Non so se sono innamorato di te, ma vedi… Mi piaci, e tantissimo. Ma mi rendo conto che non posso competere con il Firelord che ha tutto: potere, soldi e fascino. >>
    << Devo andare. Addio, Rufus? >>
    Me ne andai, lo sentii chiedere. << Addio? >>
    Già, sarei andata sull’isola di Ember e non sapevo se fossi tornata.

    Quella sera indossai il mio abito preferito, quello che avevo indossato quando il mio letto fu trasferito nella stanza del Firelord, quello di organza azzurra. Me ne stavo vicino alla finestra ammirando il panorama; il Firelord, che non avevo sentito arrivare, mi venne vicino e, abbassandomi la spallina, mi baciò il collo.
    << Questa è l’ultima sera… >> “Perché gli ho detto una cosa così sciocca? Cosa mi salta in mente?”
    << Sei malinconica? >> Continuò a baciarmi.
    Adoravo i suoi baci, ma non mi sarei concessa, tantomeno l’ultima sera, senza sapere se sarebbe uscito vittorioso da questa battaglia. << Basta. >> Mi allontanai: non volevo essere condannata ad essere per sempre un essere umano. << Non mi concederò mai. >>
    << Allora perché indossi quello? >> Mi indicò.
    Intendeva il mio vestito? Possibile che un semplice vestito gli facesse perdere la testa in quel modo? Lo guardai altezzosa. << Non posso indossare un vestito tipico della mia gente? >> Mi avviai al mio letto, mentre lui guardava fuori dalla finestra; mi tolsi il vestito, lasciandolo ai piedi del letto, e mi misi sotto le coperte. << Buonanotte, Firelord. >>
    << Buonanotte, Selene. >>
    Sì, quella era una rottura. Nonostante sapesse il mio vero nome, si era sempre ostinato a chiamarmi Lee; adesso, invece, no.

    La mattina dopo mi svegliai, ma il Firelord non c’era. Così mi vestii e raggiunsi l’entrata del palazzo, dove mi aspettavano Sokka e Suki, che si scambiavano dolci effusioni.
    << Sei arrivata. >>
    << Buongiorno. >> Sorrisi timida.
    << Possiamo andare? >>
    << Ma… Il Firelord? >>
    << Abbiamo già parlato con lui. Ci ha detto che dobbiamo tenerti allo scuro di tutto, ma ci terremo in contatto. >>
    Mi morsi il labbro. << Quando gli avete parlato? >>
    << Circa una mezz’ora fa. Perché? >>
    << Nulla. >> Zuko aveva parlato con loro, ma mi evitava. Perché? Volevo vederlo, abbracciarlo, baciarlo…
    << Andiamo, Appa ed Aang ci aspettano. >>
    << Verrà anche il maestro Aang? >>
    << No, lui ci accompagnerà solo. >>
    << Oh. >>

    A fine giornata eravamo sull’isola di Ember.
    Anche se volevo svagarmi, lasciai che Sokka e Suki stessero un po’ insieme.

    Passarono diversi giorni, dove sia Sokka che Suki, per non farmi sentire sola, mi insegnavano i loro stili di combattimento.
    Ma una sera, stanca di sentirli, andai sulla spiaggia, anche se mi era vietato: ordini diretti del Firelord.
    Me ne stavo seduta su uno scoglio, la luna non era ancora del tutto piena, i piedi ciondoloni nell’acqua rinfrescante e calma. Quando in lontananza vidi la testa di Atlanta spuntare dall’acqua.
    << Atlanta! >>
    << Principessa, qualcuno sta combattendo contro Helios. >>
    Arrossii. << Zuko, il Firelord della Nazione del Fuoco. >>
    << Si, ma Helios ha progettato un attentato. >>
    << Un attentato? Vuole far uccidere Zuko? >>
    << Si. >>
    << Da chi? >>
    << Da qualcuno che lo odia, della sua gente, tra i suoi soldati. >>
    Una sola persona mi venne in mente, e con lei le ultime parole che ci siamo scambiati: Rufus.
    Non ci pensai due volte: mi tuffai in acqua cercando di nuotare il più velocemente possibile; ma la luna non era piena, quindi non lo avrei raggiunto in tempo.
    Mi stavo stremando, quando all’improvviso cambiai: le mie gambe si unirono per prendere la forma della mia coda. Nonostante non fosse luna piena, ero riuscita a trasformarmi.
    Tanta era l’apprensione per il mio Firelord.
     
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