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Devo dirgli la verità Quella sera non riuscii a dormire: avevo rimorsi di coscienza perché volevo dirgli chi ero davvero e poi ero tremendamente eccitata.
La mattina dopo fu Katara a svegliarmi. << Lee, cosa ne dici di fare un bagno rilassante? >> << Non rimani con Aang? >> << Sicuramente sarà già saltato addosso a Zuko per combattere. >> Sorrisi e presi un vestito bianco. << Andiamo. >>
Passammo per il piazzale principale, dove vidi il Firelord parlare con Aang: sentivo il suo sguardo di fuoco che mi percorreva il corpo. Dovevo assolutamente dirgli la verità.
Eravamo solo ragazze, e ci stavamo divertendo da morire: ci schizzavamo, ci rincorrevamo sulla battigia e ci stendemmo a prendere il sole. << Sarà meglio che rientriamo, dobbiamo preparare il pranzo, altrimenti i guerrieri moriranno. >> Rise Katara. << Io li lascerei morire. >> << Toph. >> Suki la richiamò dolcemente. << Posso darvi una mano? >> Solo sentire la voce di Tya, mi dava fastidio. Perché cavolo l’aveva portata? << Katara… >> La chiamai in disparte, non volevo che quell’oca sentisse. << Potresti dire a Zuko che lo aspetto, lui sa dove, per parlargli di una cosa importante? >> << Lui sa dove…? >> Sorrisi. << Per favore. >> << Certo. >> Si girò e richiamò le ragazze. << E lei? >> “Oca.” << Lee, siccome non sa cucinare, rimane a fare un altro bagno. Andiamo. >>
Andai nella conca dove la sera prima avevo fatto il bagno e stavo quasi per fare… Mi appoggiai ad uno scoglio con le mani giunte e poggiate sul mio grembo, il vestito era sceso sulla spalla, fin quasi a rivelare il seno. Dopo poco venni raggiunta dal Firelord. << Di cosa volevi parlarmi, Lee? >> Lo guardai, poi fissai il mare. “E’ il momento.” << Non ho dormito stanotte, pensando a quello che è successo… >> << Guarda un po’, una notte insonne passata separati… Peccato che non sia per lo stesso motivo. >> Lo disse con un tono amareggiato, così lo fulminai. << Non credere che io sia fatta di metallo. >> “Taci, idiota. Così gli hai detto che lo desideri.” << Certo non è il motivo principale, ma non ho dormito anche per quello. >> << E adesso vorresti rimediare? >> << Per niente. Ma ti devo una spiegazione. >> “Parliamo da pari a pari.” << Ascolto. >> << Lee non è il mio vero nome… >> << Lo avevo capito… >> Rimasi allibita. << Sai, avevo usato lo stesso nome quando volevo ricominciare una nuova vita a BaSing Se… >> “Quindi anche tu hai mentito.” << E non vengo dalla tribù dell’acqua; però vengo da un luogo dove l’acqua la fa da padrona. >> Presi una breve pausa e mi sedetti vicino a lui, sulla spiaggia. << Il mio regno si estende fino a qui: è il regno delle profondità marine. Siamo un popolo pacifico; il più delle volte veniamo protetti dalle sirene, che incantano gli uomini spingendoli ad annegare. E furono loro ad aiutarci a costruire le nostre città sottomarine. Devo chiederti scusa perché io e i miei genitori ci siamo, in un certo senso, insediati nel tuo regno, senza dirti nulla, senza presentarci. Ma la verità è che i miei genitori hanno deciso di scappare e io ho dovuto seguirli. >> << Scappare…? >> << Siamo in guerra. Mi era stato offerto un ultimatum, ma non ho voluto accettare; così i miei genitori mi hanno portata qui. Quando mi dissero che mi avrebbero iscritto all’Accademia ne sono stata felice: avrei imparato una nuova tecnica di combattimento. Ma quando mi dissero che mi avrebbe allenato il Firelord, capii il loro piano, e decisi di travestirmi… >> << Eri convinta che non ti avrei insegnato? >> “Ero convinta che mi avresti voluto nel tuo letto.” << Non lo avete fatto, comunque… >> “Volevo davvero che mi insegnassi…” << In quel mese che ti ho allenata, pensando fossi un ragazzo, non ho dormito la notte; proprio per lo stesso motivo della scorsa notte. >> Arrossii. << Continua… >> Ma prima che aprissi bocca lui mi domandò. << Sei la principessa di quel regno? >> “Che intuito.” << Si… Mia madre era una sirena e mio padre un semplice umano. Come figlia di coppia mista posso scegliere se appartenere ad una fazione o all’altra… >> << Ed ecco che entra in gioco la tua verginità… >> “Mi è stato a sentire…” << Già… Amo il mare; per me diventare umana e non poter più respirare sott’acqua è un’agonia… >> Ripensai alla sera prima. << Però non voglio che uccidiate l’Avatar… >> Mi sorrise con malizia e io desiderai mordergli quelle labbra. << Lo avevo capito… Ma davvero farei qualsiasi cosa per te… >> Arrossii. “E’ troppo dolce…” << Allora, qual è il tuo nome? >> << Mi chiamo Selene… >> Rise amareggiato. << Conosci la storia della luna e del sole? >> “Cosa c’entra?” << No. >> << Il sole era innamorato della luna, ma ogni volta rischiava di bruciarla. Gli dei furono clementi e gli permisero di incontrarsi due volte al giorno… >> << All’alba e al tramonto… >> << Esatto. E gli concessero il privilegio di stare insieme una vola ogni quattro anni… >> << L’eclissi… >> Lui annuì. << Ma cosa c’entra col mio nome? >> << Hai il nome della luna, mentre io rappresento il sole… Nonostante voglia stare con te, non posso… >> Mi si strinse il cuore. Fece per alzarsi, ma lo fermai. << Firelord! >> Si girò a guardarmi e io mi feci scivolare il vestito ai piedi; si bloccò e lo vidi deglutire più volte. << Farei qualsiasi cosa per il mio regno. Concedetemi il vostro aiuto, in cambio vi darò tutto quello che volete. >> << Tutto? >> Si umettò le labbra e io annuii. Mi saltò letteralmente addosso, ricoprendomi di baci. Era quello che volevo, ma qualcosa, ancora, mi bloccava. << Mi ecciti, ti desidero. >> “Anche io.” << Ma sei assente. Continuerò a trattenermi, fin quando non lo vorrai… Non ho intenzione di violentarti… >> Mi lasciò lì. Mi aveva rispettata, nonostante mi desiderasse così tanto. Dovevo scegliere e rimanere salda nella mia scelta.
Ripensai a quel giorno per gli altri quattro giorni consecutivi, fino alla sera prima di partire.
Avevo deciso…
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