Luna e Sole (Lee/Selene P.O.V.)

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  1. MißSelene89
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    dominatore mediocre

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    Mi allena ancora
    Mi tolsi la divisa rimanendo con la fascia, che mi comprimeva il seno, e un paio di pantaloni, completamente aderenti alle mie gambe.
    Presi una spada e cominciai a menare fendenti contro un palo, che in quel momento aveva preso le sembianze di Tya.
    Sì, era lei la colpevole: il Firelord era un uomo, ed era normale si comportasse così; ma lei… Lei era una stronza!
    Ogni fendente andato a segno un urlo di frustrazione.
    Sì, frustrazione: dovevo essere io a stare con lui. Lui doveva stare tra le mie gambe!
    << Se non sai come usare la spada puoi solo farti male. >>
    La sua voce mi calmò: non mi era corso dietro, eppure mi calmai. << Questo è quello che dite voi. >>
    Dovevo stare attenta, perché in un combattimento mi avrebbe battuto. Mi si avvicinò da dietro e mi tolse l’arma dalle mani, aiutato dal fatto che mi aveva sorpresa.
    << Eri venuta per chiedermi di insegnarti? >>
    “Come cavolo…?” Poi nella mia testa rividi chiaramente l’immagine dei suoi glutei spingersi dentro Tya, ma non era Tya che stava prendendo: arrossii. << Vi avevo visto l’altro giorno, per caso. >> “Cambiamo discorso, che è meglio.” << Sono rimasta estasiata e mi sono chiesta se potevate insegnarmi. Non intendevo interrompere. >> “Quest’ultima frase te la potevi risparmiare, idiota!” Perché dovevo usare quel tono acido?
    << Per imparare non si usano le lame vere. >> Seguii la sua andatura marziale, fino a quando non sparì nel capanno dove avevo preso la spada, e lo vidi uscirne con due spade di legno.
    “Cos’è? Uno scherzo?”
    << Iniziamo con queste. >>
    “Si, è uno scherzo.” << Con dei giocattoli? >> Per tutta risposta mi menò un fendente sul sedere: mi fece male, ma il gesto era così intimo, che volevo morire. << Ahia! >>
    << Anche i giocattoli possono fare male. >> Perché sentivo una nota divertita?
    << Ma se tra qualche giorno dobbiamo partire… >>
    << Posso insegnarti anche sull’isola di Ember. >>
    << E il vostro riposo? >>
    << Questo per me E’ riposo. >>
    “Ma quanto può essere dolce?”
    << Avanti, questa è la prima posizione. >> Si mise in posa per farmi vedere, ed io cercai di imitarlo, come meglio potevo; ma non ero perfetta.
    Me lo trovai alle spalle: il corpo caldo, il fiato rovente contro l’orecchio e il collo, le braccia possenti lungo le mie…
    “Al diavolo l’allenamento!”
    Non riuscivo a fermare i brividi che percorrevano il mio corpo; involontariamente mi adagiai contro il suo petto, assaporandone il calore.
    << Lee… >>
    Mi riscossi. << Perdonatemi! Io… >> “Cosa mi invento?”
    << Forse hai speso troppe energie con fendenti inutili. Cominciamo domani, ok? >>
    Annuii, incapace di dire altro.

    Perché dovevamo andarci in mongolfiera?
    Tya se ne stava rintanata al sicuro, e io non le avrei dato la soddisfazione di vedermi impaurita.
    Ma quando il Firelord mi chiamò al suo fianco, facendomi vedere l’isola, rimasi incantata: il mare era di un blu meraviglioso, e l’isola si stagliava sopra di esso maestosa e fiera; con la sua parte cittadina e la sua parte selvaggia.
    << Benvenuta sull’isola di Ember. >>
    << Wow… >> Fu tutto ciò che mi uscì dalle labbra.

    Quando toccammo terra Toph se ne andò nell’entroterra e tutti gli altri a fare un giro in barca. Io volevo nuotare, ma avevo visto che il Firelord aspettava una mia mossa; così gli proposi di allenarmi ancora con la spada.
    Eravamo alla quinta posizione.
    << Combattiamo. >>
    Mi si gelò il sangue. << Già? >>
    << Di cosa hai paura, Lee. Combatteremo con queste spade, e faremo solo le posizioni che hai imparato fino ad ora. >>
    << Andateci piano, per favore. >>
    Sorrise e io mi liquefeci...

    La sera eravamo tutti nelle nostre stanze; ma dopo neanche dieci minuti, sentii i gemiti delle due coppie di sposi, così mi alzai e ne approfittai per fare quel bagno che non avevo fatto.
    Andai sulla spiaggia e mi spogliai della sottoveste, rimanendo completamente nuda. Mi tuffai in acqua e rimasi a galla per un po’.
    Quando venni raggiunta da una sirena.
    << Principessa Selene. >>
    << Atlanta. >> Mi si riempì il cuore di tristezza. << Come sta il regno? >>
    << Soccombe. Ma a quanto pare, Helios è sparito. >>
    << Mi starà cercando. >>
    << Credere ad una sciocca leggenda. >>
    << Lasciamolo perdere. >>
    << Come vi trovate in queste terre? >>
    Arrossii ripensando al mio Firelord. << Bene. >>
    << E siete arrossita. >>
    << E’ che… >>
    << Avete trovato un uomo con due gambe che vi affascina da morire. >>
    Cedetti. << Atlanta, dovresti vederlo. E’ così possente, fiero… Non ho mai visto nessuno come lui. >>
    << Gli cederete la vostra coda? >>
    << Se non ritorno per difendere il mio regno, credo proprio di si. Lo desidero, così come lui desidera me. >>
    La vidi irrigidirsi. << C’è qualcuno. Devo scappare. Alla prossima, principessa Selene. >>
    << Abbi cura di te, Atlanta. >>
    Riuscii a vedere il Firelord con la coda dell’occhio, ma feci finta di non vederlo. Solo che volevo vedere cosa avrebbe fatto se…
    Mi comportavo esattamente come avrebbe voluto mia madre: da perfetta sirena. Uscii dall’acqua e mi avvicinai a lui, e quando mi abbassai per raccogliere il telo feci finta di notarlo. << Voi? >> Mi coprii con le mani, anche se già gli avevo fatto vedere tutto: ogni angolo del mio corpo era nei suoi occhi; occhi febbrili ed eccitati.
    << Coprirsi è inutile: non solo ti ho guardata adesso , ma considerando le volte che ti ho guardata prima… >>
    << Con voi è sempre meglio coprirsi. L’ho capito a mie spese. >> Mi tirò giù, facendomi stendere sul telo. “Perché dovevo stuzzicarlo?”
    << Non mi sembra che la cosa ti sia mai dispiaciuta… >>
    “Oh no. Non mi è dispiaciuta per niente.” Ma lui stava varcando un limite: la promessa. << Primo: state rompendo la promessa; secondo: avete Tya, no? Non vedo perché dovrei sottostare ai vostri capricci. >>
    Perché dovevo dirlo? E perché dirlo con gelosia?
    << Tya è solo un ripiego… Quella che desidero sei solo tu… >>
    “Cavoli…”
    Mi stavo sciogliendo: lui mi desiderava e me lo aveva detto. Sentii le sue labbra e la sua lingua sul mio collo, volevo morire! Mi descrisse il contorno della mascella fino al mio orecchio. << Sono disposo a commettere qualsiasi follia per te… >>
    Gli uomini quando sono tremendamente eccitati dicono cose così, così volli metterlo alla prova. Ma dopo qualche tentativo, poiché i suoi baci e le sue mani mi rendevano difficoltoso pensare. Per non parlare quando sentii il suo dito sul mio clitoride. << Davvero qualsiasi? Anche uccidere l’Avatar? >>
    Senza smettere di baciarmi mi rispose. << Se è un tuo desiderio, si… >>
    Capii che non mentiva, che lo avrebbe fatto realmente. Così gli aprii le gambe, e lui mi appoggiò subito la sua punta contro, facendo una leggera forza: non era la prima volta che avevo la sua punta dentro di me, ma trovava comunque una certa resistenza. Ma era lento. Troppo.
    << Zuko… >> “Mi fai impazzire così! Prendimi! Voglio essere solo tua!” Spinse ancora; io mi girai verso il mare e mi irrigidii: vidi le sirene. Stavo dando spettacolo. E poi mi sentivo come se le stessi tradendo, come se stessi tradendo il mio popolo. << No! >> Riuscii a spingerlo via, sapendo che lo avevo colto di sorpresa. << Non posso concederti la mia verginità. Per me è troppo importante. >> Presi il telo la sottoveste e scappai a casa.
    Avevo già deciso che sarei rimasta una sirena per tutta la mia vita. E poi dovevo proteggere il mio regno, cosa potevano pensare i miei cittadini vedendomi con un uomo tra le cosce, mentre mi divertivo sulla spiaggia?
    “Perdonami, Firelord.”
    Sentii la guancia rigarsi di lacrime, probabilmente mi avrebbe odiata.
     
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