Luna e Sole (Lee/Selene P.O.V.)

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  1. MißSelene89
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    << Poteva anche dirmelo che dovevo istruirti sulle sua abitudini. >>
    Sorrisi. Io e Suki avevamo passato l’intera mattinata a combattere, e dopo che aveva capito che ero perfettamente in grado di svolgere il mio lavoro, mi istruì sulle abitudini del Firelord.
    << Questo è tutto. Ah, dimenticavo una cosa importante. Zuko, ogni tanto, va da Aang per allenarsi, non sono mai riuscita a mettergli qualcuno alle calcagna, quindi credo che sarà lo stesso con te: probabilmente non ti permetterà di seguirlo. >>
    Annuì. << Suki, posso chiederti una cosa? >>
    << Certo. >>
    << Potresti insegnarmi lo stile di combattimento delle guerriere di Kyoshi? >>
    Le si illuminarono gli occhi. << Certo! >>

    La lasciai, ricordando le parole del Firelord. << Quando sono a palazzo sentiti libera di fare ciò che vuoi; quando uscirò, verrai con me. >>
    Quindi girovagai per il palazzo, curiosa.
    << Chi va là? >>
    Saltai. << Sono Lee, la guardia del corpo del Firelord. >>
    << Oh. Una ragazza. >> Era un uomo alto e muscoloso, gli occhi di un bel castano, così come i capelli e la barba. Aveva un sorriso rassicurante.
    << Piacere. Io sono Rufus. Un semplice soldato. >>
    Sorrisi. Quando vidi uno stuolo di persone ben vestite che correvano dietro a… Lui. << Perdonami, Rufus. Devo andare. >>
    << Buon lavoro, Lee. >>

    << Ti ho trovata. >>
    Mi girai e mi trovai di fronte un Firelord felice. << Come mai? >> “Perché mi cercava?”
    << Sto uscendo. Vado da Aang. >>
    “Allora voleva solo avvertirmi.” Rimasi ferma.
    << Sei stanca di essere una guardia del corpo? >> Alzai gli occhi a incontrare i suoi, e lui si avvicinò. << Vorresti stare nel mio letto? >>
    “Cavolo se è furbo e intelligente. Ci ha azzeccato!” Mi si imporporarono le guance di imbarazzo e di indignazione: cavoli, aveva fatto una promessa, ed ogni scusa era buona per scioglierla. << No! Suki mi ha detto che probabilmente non mi avreste fatto venire da Aang. >>
    Sorrise, e io mi sentii sciogliere. << Normalmente è così, i miei allenamenti con Aang sono uno svago che tengo solo per me; ma tu sei speciale. Cosa fai vieni o no? >>
    “Io speciale…?” Ero al settimo cielo. << Arrivo. >>
    Mi stava concedendo un grande onore.

    Quando arrivammo e vidi l’affiatamento tra quei tre, mi sentii di troppo.
    Rimasi a guardarli prepararsi per l’allenamento: ammirando il torso nudo e perfetto del Firelord. Non me ne resi conto, ma mi morsi il labbro inferiore. “Chissà com’è sentire quel petto scolpito sopra il mio corpo…” Non mi sfuggì il suo sorriso soddisfatto; ma Katara mi stava già trascinando altrove dicendomi di lasciarli soli.
    Così mi prodigai per aiutarla a preparare la cena.
    Katara era una donna di un pezzo, ma si vedeva che amava suo marito, così come si vedeva che Aang stravedeva per lei.
    << Adesso che Zuko non c’è, puoi dirmi la verità… >>
    << Ve lo assicuro… >>
    << Hey! Così mi fai sentire vecchia! Chiamami Katara e dammi del tu. >>
    Sorrisi. << Katara, ti assicuro che il Firelord non mi ha costretta. >> Abbassai la testa e arrossì al ricordo del giorno prima. << E venuto a casa, a parlare con i miei, e io ho accettato la sua proposta. >>
    La ragazza mi osservò attentamente. << Ti capisco. >>
    La guardai senza capire. << Di cosa parli? >>
    << Di Zuko. >> Ancora non capivo. << Lui ti piace. >>
    << Co- cosa dici?! >>
    << L’ho notato prima: non riuscivi a staccargli gli occhi di dosso. >>
    Arrossii. << Ti sbagli. >>
    Rise. << Ci sono passata anche io. Zuko mi piaceva, dieci anni fa. Ma lui aveva occhi solo per Mai. >> Abbassai lo sguardo delusa.
    “Non potrò mai essere nulla, se non un divertimento.”
    << Tuttavia, sei la prima ragazza che ha portato qui. >> La guardai stupita. << Sei speciale. >>
    << Lui mi ha detto la stessa cosa. >>
    << Allora credici. Però non hai risposto alla mia domanda. >>
    << E’ un bellissimo uomo, ma… >> Presi un respiro, arrossendo ricordando i suoi baci infuocati. << Nulla. Io sono una guardia del corpo e lui il mio Firelord. >>

    Sulla strada del ritorno a palazzo chiacchierammo.
    Avevo capito che la cotta di Katara era passata, ma la sua? << Quindi non rinunciate davvero mai ai vostri allenamenti con il maestro Aang… >>
    << No, e ad essere sincero il più delle volte lascio tutto e tutti e vengo qui. >>
    << E… >> “Come faccio…?” << Voi e Katara… >> “Dio che imbarazzo! Avanti! Sputa il rospo!” << Ecco… Non avete nessuna storia…? >>
    Sentii il suo fiato caldo sull’orecchio. << Perché? Sei gelosa? >>
    Mi girai di scatto, con le guance in fiamme. Non ero gelosa, non di Katara; ma volevo sapere se il suo cuore era davvero libero. << No, la mia è solo curiosità. >>
    Mi fece ancora quel sorriso ed io volevo diventare poltiglia. << Tempo fa tutti credevano che avessi una storia con lei; all’inizio anche Aang credette a queste voci, ma adesso… E’ diventato il nostro gioco. >>
    Tirai un sospiro di sollievo. << Ho capito. >> “Il suo cuore è libero.”

    Perché fa così?
    Le giornate trascorsero tra gli allenamenti-insegnamenti di Suki e delle meravigliose passeggiate con il Firelord.
    Durante quelle passeggiate non mi sentivo una guardia del corpo, ma una ragazza normale.

    Però il Firelord era inavvicinabile, e pensai di accettare la richiesta di amicizia di Rufus. In fondo era simpatico, affabile. Certo, leggermente vanitoso; ma credo che tutti gli uomini di queste terre lo siano.
    Ero in un piazzale del palazzo a parlare con Rufus. << Così sei una guardia del corpo. >>
    << Già. >> Sorrisi.
    << Un lavoro difficile per una donna, no? >>
    << Pensavo che il Firelord corresse più pericoli, invece è calma piatta. >>
    << Questo perché è un uomo che incute un certo timore. >> Mi guardò con troppa intensità. << Senti, ma… Oltre ad essere una guardia, sei anche… Come dire… >> Si grattò il capo.
    << La sua amante? >> Finii io. << No. >> “Anche se mi piacerebbe.”
    << Come mai? Cioè, non voglio dire che tu sia… Però è strano. Il Firelord non è il tipo che si lascia scappare una ragazza così bella, come te. >>
    Arrossii. << Grazie. Ma la decisione è mia. >>
    << Tua? >>
    << Lee! >>
    Il Firelord ci interruppe, facendo saltare entrambi. Aveva uno sguardo davvero strano. << Si, Firelord? >>
    << Ho voglia di fare una passeggiata. >>
    Quel tono autoritario mi diede alla testa: mai si era rivolto così a me, e non doveva cominciare adesso. Si, ero la sua guardia del corpo, ma cavolo! << Firelord, perdonate la mia arroganza, ma io e Rufus stavamo parlando… >>
    << Tuttavia, Rufus, ha da fare… >> Marcò sul nome dell’uomo, facendomi capire che era tremendamente geloso. << Non è così, Rufus? >>
    L’uomo mi guardò, dopo aver guardato il Firelord, con terrore. << E’ vero, avevo dimenticato che ero di ronda. Ciao, Lee. Buona giornata, Firelord. >>
    << Non ha nessuna ronda… >>
    << Ma tu gli stavi sorridendo… >>
    Avevo colto nel segno: era geloso. << Non sarete geloso? >>
    Me ne pentii subito, appena mi strinse contro di sé, mi prese il mento tra le dita e mi sussurrò sulle labbra. << Mantengo la promessa per un motivo, e non mi va per niente che tu ti avvicini a qualcun altro… >>
    Mi aspettavo che mi baciasse, e probabilmente gli stavo mendicando un bacio. << Vostra o di nessuno? >>
    Non sapevo se essere inferocita o lusingata. Ma lui dissipò i miei dubbi. << Esatto. >> Mi lasciò e si avviò.
    Lo seguii con un profondo odio. Il Firelord era un porco maschilista!


    Quando raggiungemmo la casa di Katara e il maestro Aang, il Firelord gli disse subito che aveva intenzione di andare su un’isola per riposarsi.
    Seguii la discussione, capendoci davvero poco.
    Ma quando vidi il bacio passionale tra Katara e suo marito arrossii. Lui non mi baciava da mesi, ma prima stava per farlo.
    Si allenarono, poi ritornammo a palazzo.

    Il giorno dopo lo vidi in un atrio abbastanza grande, si stava allenando con due spade: era un animale selvaggio e uno spettacolo incantevole. Maneggiava le spade con una maestria invidiabile: volevo imparare anche io.
    Poi feci caso che lo faceva per scaricare la tensione.

    Il giorno dopo ancora, decisi di chiedere al Firelord di insegnarmi l’arte delle spade.
    Così entrai nella sua stanza, come un tornado. << Firelord! >>
    Mi bloccai all’istante: lui era tra le cosce di Tya, che aveva un’aria compiaciuta.
    Stronza…
    In un secondo il mio viso deve aver preso una miriade di espressioni: dallo stupore, all’imbarazzo, alla gelosia.
    Stupore: perché non immaginavo di trovarlo così.
    Imbarazzo: perché vedere il suo corpo nudo, la linea della schiena che si univa a quella dei glutei, facendomi impazzire, mi imbarazzava, soprattutto ricordando quanto fosse sodo quel corpo.
    Gelosia: perché non sopportavo l’idea di saperlo tra le braccia di un’altra.
    Lui fece un sorrisino malizioso e vidi i suoi glutei continuare a spingere il suo sesso dentro Tya, che gridava come una cagna in calore. << Se non è urgente, Lee, va fuori. Come vedi sono impegnato. >>
    << Mi scusi, Firelord. >> Uscii e chiusi la porta.

    Scappai nel piazzale dove lo avevo visto allenarsi con le spade.
    Gelosia…
    La gelosia comportava anche il sentimento dell’amore…
    Ed io ne ero innamorata.
    Amavo il Firelord. Amavo il mio protetto.
    E mi si strinse il cuore, sapere che non poteva essere mio.
    Per la prima volta da quando sono nata, la mia scelta vacillava: avrei lasciato perdere la mia coda da sirena per lui?
    Probabilmente si…
     
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