Passato nel futuro

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  1. MißSelene89
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    dominatore mediocre

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    Un matrimonio salta e uno si celebra
    Selene P.O.V.
    Ritornai a casa completamente distrutta.
    << Piccola… Dio, cos’hai? >>
    << Alan… >> Mi buttai tra le sue braccia e ricominciai a piangere.
    << Calmati, piccola… >> Mi accarezzava la testa dolcemente, mentre mi portava al divano per sederci. << Cos’è successo? >>
    << Alan, perdonami… >>
    << Calmati… >>
    Continuai a piangere, e mi addormentai cullata dalle sue braccia.

    Quando mi svegliai lui era in cucina che preparava la colazione, mentre io ero nel letto, ancora vestita. Lo raggiunsi.
    << Cosa c’entra Zuko? >> Mi pietrificai. << Ieri è venuto a chiedermi dei vestiti, così ho pensato fosse successo qualcosa. Dimmi che lui non c’entra nulla, altrimenti vado a spaccargli la faccia. >>
    << Alan, calmati e siediti. >> Si sedette. << Stavo per essere violentata, e Zuko mi ha salvata, portandomi nell’hotel dove alloggia. >>
    << Allora devo ringraziarlo. >> Mi prese le mani, dolcemente. << Sei pronta? >>
    Si riferiva al matrimonio. << Alan… Non posso sposarti… >>
    Sul suo volto passarono la sorpresa, la paura e l’ilarità. << Che bello scherzo! >>
    << Dico sul serio… Da quando ho riportato Zuko tra noi… >> Presi un bel respiro. << Ne sono innamorata… >>
    Adesso era incazzato nero. << Cosa stavi dicendo? >>
    << Quello che ho detto. >>
    << Ci sei stata a letto fino ad ora? Bravi! E lui che faceva l’amico, certo! Stava tra le tue cosce! >>
    << Alan! Calmati. >>
    << Un corno! Sono tre anni che aspetto questo, e tu te ne esci che ti sei innamorata della tua scappatella? >> Non risposi. << Prendi le tue cose e vattene. >>
    Mi alzai e cominciai a preparare i bagagli.

    << Arrivo! >> Karla aprì la porta, completamente nuda. << Selene?! >>
    << Ti disturbo? >>
    << Entra. >>
    << Hai ancora un posto in più? >>
    << Tu, sparisci! >> Si rivolse alla nuova fiamma, diversa dalla sera di gala, e poi mi fece sedere sul divano portandomi una buona tazza di thè caldo. << Avanti… >>
    Le raccontai tutto e lei mi ospitò.

    << Sei una grande! Sapevo che non potevi non averci fatto nulla! >>
    << Karla, ho mandato un matrimonio a rotoli… >>
    << Ma ti sei scopata il Firelord. >> Mi fece l’occhiolino.
    << Ma comunque lui sta per sposarsi. >>
    << Quella è una copertura. Dicevo che era strano: la guarda distaccato, mentre con te… Selene, ti mangiava con gli occhi! >>

    Passarono mesi e Zuko si sposò con la principessa.
    Io ritornai alla CL e scoprii che Zaho era sparito.
    Erano passati due giorni dal matrimonio del Firelord, io me ne stavo nel mio laboratorio.
    << Posso? >> Karla bussò ed entrò.
    << Cosa succede? >>
    << Devi andare in sala caldaie. >>
    << Karla, mi hai combinato un altro incontro? >> Da quando mi ero trasferita da lei, non faceva altro che combinarmi appuntamenti.
    << No. Ma sono tutti impegnati, e poi tocca a te controllare le cose. >>
    Sospirai. << D’accordo. >>
    E mi avviai in sala caldaie.

    Zuko P.O.V.
    Anche se non la vidi più, appresi dai telegiornali che alla fine non aveva più sposato quell’imbecille: allora perché non veniva da me?
    Dovetti mantenere la promessa e sposai Volumnia: durante la luna di miele non feci altro che pensare a Selene.

    Dopo qualche giorno dal matrimonio non riuscii più a resistere: sapevo che Zaho si era nascosto da qualche parte, studiandomi; andai alla CL, solo per lei.
    << Firelord! >>
    << Karla…? >>
    << Si ricorda del mio nome? >>
    << Non solo. Ho bisogno del tuo aiuto. >> Si fece attenta. << So della stanza nelle caldaie. >> Arrossì. << Portami lì e poi fai in modo che ci venga anche Selene, senza dirle che l’aspetto. >>
    Annuì.

    Entrai nella stanza: c’era un letto con la testiera e il poggiapiedi di ferro, lenzuola candide e profumate, armadi e cassetti.
    Dopo una mezz’oretta la porta si aprì, e vidi la sua figura nella luce.

    << Tu… >> Fece per andarsene, ma la bloccai trattenendola per un polso, la girai e la bloccai alla porta, avventandomi sul suo collo. << Sei sposato… >>
    Le baciai il collo assaporando il suo odore, il suo sapore. << Non ce la faccio più… Devo averti… >>
    << Zu… >>
    I suoi gemiti… Mi erano mancati…
    Risalii il collo, la mascella, il mento; fino ad arrivare alle sue labbra. << Ti voglio… >>
    Le mani corsero ai bottoni del suo camice, la volevo completamente nuda. Le sue mani mi accarezzarono il petto, possessive.
    << Mio Firelord… >>
    Sorrisi con le labbra sul suo collo. << Si, tuo… >>
    Mi afferrò per la cravatta, mi baciò e cominciò a slegarla. << Legami… >>
    Si allontanò, con la cravatta in una mano, e si sedette sul letto; si stese e unì i polsi sopra la testiera. Sorrisi, la raggiunsi e la legai: non l’avrei più lasciata. Finii di spogliarmi, e mi dedicai solo a lei.
    Ai suoi seni, alla sua pelle… Mi infilai tra le sue cosce e cominciai a pompare. Quella situazione mi eccitava parecchio.
     
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