Luna e Sole

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  1. MißSelene89
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    dominatore mediocre

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    Una nuova battaglia alle porte
    Qualche giorno dopo ricevetti una nuova visita del principe Helios. << Firelord, la ringrazio per avermi ricevuto. >>
    << Cosa la porta qui? Avete già trovato la ragazza? >>
    << A dire il vero mi è stato riferito che la ragazza si trova qui a palazzo. >>
    “Furbo…” Feci finta di pensarci. << A dire il vero c’è una persona che ha le caratteristiche da lei descritte; ma è un ragazzo. >>
    << Ne siete sicuro? >>
    Risi. << L’ho allenato io stesso. >> Feci cenno ad uno dei ciambellani. << Per favore, vai a chiamare Lee, la mia guardia del corpo. >> “Giochiamo la partita, e vediamo cosa ne esce fuori…”
    Dopo qualche minuti venimmo raggiunti dalla piccola, in uniforme. Avevamo una specie di codice: quando la chiamavo “guardia del corpo” doveva camuffarsi. << Mi avete fatto chiamare, mio Firelord? >> Si inchinò.
    Non aveva fatto caso al mio ospite. << Quest’uomo voleva vedere che fossi realmente un ragazzo. >> Lo guardò, e quasi impallidì. << Come vedete, principe Helios, ha le caratteristiche da voi descritte, ma è un ragazzo. >>
    << Se mi permettete, Firelord, vorrei accertarmi che sia un ragazzo: i suoi lineamenti sono troppo delicati… >> Cominciò a girarle intorno, ed io a spazientirmi. << Il suo profumo, i suoi capelli, i suoi occhi, le sue labbra, addirittura le sue natiche sono da donna… >> Giocava con una ciocca dei suoi capelli.
    “Toccala ancora e giuro che ti spezzo ogni osso del corpo!”
    << Se si togliesse la cotta… >>
    << Posso assicurarvi che è un uomo. >> Fui lapidario.
    << Tuttavia, si dice che quest’uomo dorme nella vostra stanza; che addirittura provate attrazione per lui… >>
    << Voci. Dorme nella mia stanza perché è la mia guardia del corpo. >>
    << Così giovane? >>
    Lee si spazientì. << Adesso basta! Non vi permetto di parlare così del mio Firelord! >> “Mio Firelord” come suonavano bene quelle parole dette dalla sua bocca. << Vi posso assicurare che il Firelord va pazzo per le donne; il più delle volte sono costretto a rientrare a notte inoltrata per lasciargli la privacy con una donna. >>
    << Che calore. >> Le si avvicinò e io stinsi i braccioli del trono. << Anche la lingua lunga è come la sua. >>
    Lei si immobilizzò. << Puoi andare, Lee. >>
    La prese per un polso: in questo gioco mi ero spinto troppo in là. << Togliti la cotta. >>
    << Io ascolto solo gli ordini del mio Firelord. >> Glielo sibilò.
    << Interessante la cosa. Allora è vero! Il Firelord della Nazione del Fuoco ha perso la testa per un ragazzino! >>
    << Basta! Adesso basta con questo gioco. >>
    “Cosa diamine fai?!”
    Si tolse la cotta. << Seguirmi fin qui. Accetta il fatto che non ti sposerò mai! >>
    << Sapevo che eri tu. Beh, allora ti lascio una scelta: vieni con me, e io lascerò il tuo Firelord e i tuoi genitori; oppure rimani, i tuoi genitori muoiono e tu mi darai comunque la tua prima volta. >>
    << Scordatelo! >>
    Fui fulmineo: scesi dal trono e lo afferrai per il collo. << Toccala ancora è ti disintegro. >>
    << La scelta sta a lei. >>
    Lo lasciai spingendolo e facendolo cadere. << Ascoltami attentamente. La principessa Selene ha chiesto aiuto e asilo politico; ho appena firmato un accordo con lei: combatterò e riconquisterò il suo regno. Tu, principe Helios, sei bandito, non solo dal palazzo e dalla Nazione, ma anche dal Regno della Terra e dalle Tribù dell’Acqua. Adesso ritornatene da dove sei venuto. >>
    << E se vi proponessi un accordo? Potete averla, ma voglio la sua prima volta. >>
    I miei pugni si infuocarono. << Sparisci… >> Glielo digrignai.
    << Comunque sai dove trovarmi quando hai deciso, principessa. >> Uscì e io rimasi da solo con lei.

    << Avevate detto che i miei genitori erano al sicuro… >>
    << Dovevo dirti la verità e farti commettere qualche sciocchezza? >>
    << Sono i miei genitori! >>
    << Calmati. Adesso cambiamo strategia… >>
    << Non vado più sull’isola di Ember? >>
    << Non sperarci, Lee. Lì sarai al sicuro in qualsiasi caso. E non sarai informata di nulla. Lascerai tutto nelle mie mani. >>
    << Non puoi chiedermi questo… >>
    << Si invece. >>
    << Ma… >>
    << Allora facciamo così: nel mio letto stasera, in cella o te ne stai tranquilla? >>
    Mi guardò con uno sguardo furioso. << Ho capito. >>
    << Brava. Adesso dimmi perché si è fissato con la tua prima volta. >>
    << Tu perché sei fissato? >>
    << Non paragonarmi a lui! Non ti voglio per una sola notte! >> Stavamo degenerando. << Ti desidero così tanto, che sto impazzendo. Mi sono trattenuto, mi trattengo tutt’ora dal saltarti addosso. Se ti volessi per una sola notte ti avrei già presa, non curandomi di quello che pensi o provi. Quindi non provarci. >> Lei distolse lo sguardo. “Almeno se non altro ha capito.” << Rispondi. >>
    << Per una leggenda che circola nelle nostre terre: se una principessa della stirpe sirenica concede la sua verginità, allora si ottiene la vita eterna. Ma è solo una leggenda. >>
    << Ho capito. >>
    << Adesso ne sei interessato anche tu? >>
    << Non mi interessa la vita eterna, e sinceramente non ci credo. Se si parla di sangue, allora sì, potrei crederci. >> “Ecco cosa mi nascondeva.”
    << Adesso? >>
    << Continui a prepararti per il tuo viaggio all’isola di Ember, quando te ne sarai andata vedrò il da farsi. >>

    Nelle terre al di là del mare
    Quando Lee partì cominciai a stendere il piano di attacco e difesa: saremmo andati nelle terre al di là del mare, o meglio sul confine, così avremmo potuto attaccare; avevo al mio comando un esercito molto vasto, con Aang, Katara e Toph al fianco.

    La sera prima di partire Lee si fece trovare con quel vestito di organza azzurra… Era vicino alla finestra; le andai vicino e, abbassandole la spallina, le baciai il collo.
    << Questa è l’ultima sera… >>
    << Sei malinconica? >> Continuai a baciarla.
    << Basta. >> Si allontanò. << Non mi concederò mai. >>
    << Allora perché indossi quello? >> La indicai.
    Mi guardò altezzosa. << Non posso indossare un vestito tipico della mia gente? >>
    “Piccola…” Guardai fuori e notai Rufus che fissava la nostra finestra. “Cosa vuole?”
    << Buonanotte, Firelord. >>
    La guardai, si era messa sotto le coperte, il vestito ai piedi del letto. << Buonanotte, Selene. >>



    Mi trovavo sul confine: avevamo attaccato qualche volta, più sconfitte che vittorie, ma almeno eravamo ancora là.
    Ogni sera facevo una passeggiata sulla riva, per schiarirmi le idee. Guardavo il mare, che mi riportava alla mente Lee, alla quale avevo rinunciato; quando notai qualcosa fuoriuscire con un balzo e atterrare alle mie spalle, con un tonfo e un gemito. Mentre quella “cosa” mi volava sulla testa notai che era una sirena: Lee con una coda di pesce.
    Mi girai e vidi la coda trasformarsi in un paio di gambe; era atterrata su Rufus che aveva fatto volare via un pugnale. “Un attentato.” << Tu… >>
    << Dannazione, c’ero quasi! >>
    << Perché? >>
    << Per vendicare mio padre… >> Lo guardai con un sopracciglio alzato. << Il comandante Zaho. >>
    << Zhao non aveva figli. >>
    << Lo avete davanti! >>
    Lee gli diede una botta sulla nuca, che lo tramortì e si alzò; quando sentii le voci dei miei soldati chiamarmi, mi tolsi il kimono e glielo gettai. Lo indossò. << Grazie… >> Lo sussurrai, ma lei lo sentì.
    << Firelord! >>
    << Cosa succede? >>
    << Lo avete tramortito. Perdonateci, Firelord, lo abbiamo saputo solo adesso e non siamo stati in grado di proteggerti. >>
    << Non preoccupatevi. >> Guardai Rufus. << Rinchiudetelo. >> Poi mi rivolsi a Lee. << Andiamo. >>

    La feci entrare nella mia stanza, con noi entrò un generale. << Per favore, fate portare un vestito per la principessa Selene. >>
    << Subito, Firelord. >> Uscì.
    << Come…? >>
    << Una sirena… A quanto pare Helios ha conquistato le nostre città, ma non ha sottomesso le sirene; una di loro è venuta all’isola di Ember dicendomi che il Firelord era in pericolo, che Helios aveva pagato un uomo che vi odiava; così mi sono tuffata subito in acqua e sono venuta qui, il prima che ho potuto. >>
    << Per salvarmi… >>
    Abbassò la testa. << Ve lo dovevo… >>
    << Firelord, i vestiti per la principessa. >>
    Li presi e glieli porsi. << Quando hai finito di vestirti, chiamami. >>
    Mi girai, per uscire. << Con tutte le volte che mi avete vista nuda? >>
    Mi fermai. << Ho rinunciato, Selene. Io non lascerò mai la Nazione e tu non lascerai il tuo regno. So rinunciare alle cose impossibili; e stare con te è impossibile. >> Poi sussurrai. << Proprio come la Luna e il Sole… >>
    Feci un passo avanti, ma venni bloccato da lei che mi aveva circondato la vita con le braccia. << Avete rinunciato così facilmente? >>
    “Sangue freddo…” << Devo. >> Mi liberai dalle sue braccia. << Cerca di sbrigarti, dovrò avvertire Sokka e Suki. >>
    << Ti amo! >>
    Mi bloccai, incredulo. “Non è vero…” Cercai di assumere un’espressione impassibile; mi girai e la guardai. “Cazzo… Adesso doveva accorgersene?” Le presi il mento e le sfiorai le labbra con il pollice. << Voi sirene siete delle vere incantatrici. >>
    << Non mi credi. >> Scossi la testa, non mi fidavo della mia voce. << Sei stato in grado di capire che Tya mentiva, e non capisci che non ti sto mentendo? >>
    << Non era difficile arrivare a quella conclusione, considerando i fatti. >> Vidi le lacrime formarsi. “Non piangere. Lo faccio per entrambi.” << Vestiti adesso. >>
    << Ma… >>
    << Firelord, una lettera per voi. >> Uscii, lasciandola così.
     
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