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La passione è forte e il nemico alle porte Era l’ultima sera prima di partire; me ne stavo nel letto, incapace di prendere sonno, un po’ per quei quattro che si davano da fare, un po’ per l’estate della Nazione (che equivale a stare vicino ad un vulcano in eruzione). Ero nudo, le finestre aperte, cercando di godere di ogni alito di vento; quando sentii dei passi fuori alla porta: passi di qualcuno allenato. Aang, Suki e Lee erano allenati: ma Suki ed Aang erano “impegnati”. Mi alzai silenziosamente e mi appostai vicino alla porta, in penombra; la porta si aprì e lei entrò (poteva essere solo lei), la riconobbi dal suo odore, la richiuse e io agii: l’afferrai per un polso e per il collo (senza strozzarla) e l’appoggiai alla porta. << Cosa ci fai nella mia stanza? >> Glielo sussurrai all’orecchio. << Volevo parlarvi… >> Sussurrava a sua volta, ma con un tono eccitato. La guardai: era nuda. << Hai caldo? >> La mano sul suo collo cominciava a scivolare giù, lentamente; le mie labbra si avvicinavano alla sua pelle. << Anche… >> << Entrare a quest’ora nella stanza di un uomo… >> Le sfiorai la pelle con le labbra. << Sai cosa significa? >> Lei annuì; la sentii deglutire. “E’ davvero eccitata, su di giri. Questa è la volta buona.” Le baciai il collo, descrissi il contorno della sua mascella fino ad arrivare alle sue labbra, che divorai; la mano scese implacabile fino ad arrivare al suo seno destro, che presi completamente in mano plasmandolo, modellandolo, godendo nel sentire il capezzolo che fuoriusciva per me; lo pizzicai leggermente, mentre lei mi gemeva in bocca; lasciai le sue labbra per scendere, lasciando una scia di baci, fino al capezzolo: lo baciai delicatamente, facendola fremere, sentivo che tutta la sua pelle fremeva; diedi qualche leggero colpo di lingua; feci cerchi attorno al capezzolo; me lo misi in bocca e cominciai a suggere delicatamente. La mia mano sinistra continuava a scendere, mentre la destra le teneva il polso ancorato alla porta; arrivai tra le sue gambe e cominciai a fare cerchietti sul clitoride, quando aprì leggermente le gambe, le infilai un dito dentro: era pronta… Era venuta da me con quell’intenzione… << Zuko… >> Persi la testa: lasciai il capezzolo e la buttai sul letto. Il chiarore della luna colpiva esattamente il letto, illuminandolo, così potei vederla: il suo sguardo era appannato; il respiro affannato e le gambe ben divaricate. “Cazzo…” Volevo trattenermi, non volevo farle male, ma non ci riuscii. Mi posizionai tra le sue cosce; gliele accarezzai entrambe, fino a fermarmi dietro alle ginocchia; gliele afferrai e cominciai a spingermi dentro di lei: entrava con una facilità impressionante. Nel fare questo la guardai: la sua espressione di puro piacere mi dava alla testa, mi spingeva a prenderla fino a lasciarla esausta. Ero a un passo dal varcare il confine, quando sentii bussare alle porta. << Zuko, devo parlarti. >> Aang… “Ma non stavi scopando con tua moglie?” Mi alzai di malavoglia, aprii la porta ed uscii. << Cosa succede? >> << E’ appena arrivato un falco messaggero con questo per te. >> Lessi il messaggio. << Fortuna che domani torniamo… >> <> << No, il tizio dell’altra volta… Buona notte, Aang. >> << Buonanotte, Zuko. >> Entrai e trovai la stanza vuota: la principessa era scappata dalla finestra.
La mattina dopo, mi svegliai prima di tutti, così ne approfittai per andare nella camera delle ragazze: Toph se ne stava tranquilla sulla sua amaca, Tya dormiva nuda e Lee (l’avrei sempre chiamata così) se ne stava nuda in una posizione davvero sexy. Mi avvicinai a lei e cominciai ad accarezzarle delicatamente la pelle con la punta delle dita; mi godevo la vista dei suoi capezzoli che si indurivano; il solco tra i seni, l’ombelico, il clitoride: le infilai il medio dentro, deciso. Nello stesso istante lei aprì gli occhi sorpresa e io le tappai la bocca per non farla urlare. Muovevo il dito frenetico e mi abbassai al suo orecchio. << Ti piace, non è così? Immagina qualcosa di più grande che si muove alla stessa velocità… >> Piegò le gambe, per sentire meglio il dito dentro di sé; la sua espressione era spettacolare. Sfilai il dito, velocemente, la guardai mentre me lo leccavo, poi le sussurrai. << Buongiorno, principessa… >> Uscii dalla porta e rientrai spalancandola e facendo baccano, Tya si alzò di scatto. << Buongiorno! >> << Buongiorno, Firelord… >> Mi avvicinai a Toph e, prima di fare qualsiasi cosa, le passai la mano sul braccio, senza toccarla, in modo da farle sentire il mio calore; appena si mosse le tolsi i batuffoli di cotone dalle orecchie e le sussurrai. << Buongiorno, piccola Toph. >> << Sei un gran rompiscatole, Zuko… >> << Lo so, ma abbiamo due ore per partire. >> Lasciai le ragazze e mi diressi alle camere degli sposi. Picchiai pesantemente alle porte. << Sveglia dormiglioni! Dobbiamo partire! >> Me ne dissero di tutti i colori, ma dopo due ore partimmo.
Arrivati a palazzo andai subito nella sala del trono, lasciando libera Lee. Lì mi aspettava il principe Helios. << Bentorato, principe. >> << Firelord… >> Si inchinò. << Cosa vi riporta qui?>> << Devo, innanzitutto, ringraziarvi per avermi concesso i vostri nove uomini; ma purtroppo non sono riuscito a trovare la persona che cercavo. Sono qui per chiedervi ancora aiuto. >> << A questo punto però non so come aiutarvi. >> Ci pensai, poi feci chiamare uno scriba. << Descrivete la persona che cercate, farò circolare la vostra descrizione tra tutte le guardie e i soldati, appena la troveranno la porteranno al palazzo e io vi chiamerò. >> << La ringrazio, Firelord. >> Entrò lo scriba, a cui dissi di scrivere per filo e per segno la descrizione, e lui cominciò. << E’ una ragazza di straordinaria bellezza… >> Sorrisi. << Permettetemi di dirvi che di ragazze di straordinaria bellezza ne ho viste solo tre, di cui due sono mie grandi amiche… >> << Tuttavia, questa ragazza è davvero particolare… Ha lunghi capelli neri dai riflessi blu e ciocche fucsia… >> “Sembra stia descrivendo Lee…” << Le labbra sono carnose e rosse… Ma sono gli occhi a catturare l’attenzione: sono blu oceano e un filo verde acqua intorno alle pupille… >> “Non può essere…” Mi bloccai, mi si fermò il respiro: aveva descritto Lee. << Cosa cercate da questa ragazza? >> << E’ la mia futura sposa… >>
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