|
|
La verità su LEE La mattina dopo mi svegliai troppo eccitato, così mi alzai e andai ad allenarmi. Appena arrivai fuori mi stiracchiai, e notai che anche Aang si era svegliato e si stava stiracchiando. << Buongiorno… >> << Giorno, Aang… Mattiniero? >> << Il mattino ha l’oro in bocca. Tu piuttosto? Hai una faccia orribile. >> << Lasciamo perdere… Ti va di allenarti un po’? >> << Non c’è bisogno di chiederlo… >> Ci allenammo; gli tenevo testa come sempre, anzi, siccome combattevamo senza usare i domini, gli ero anche superiore. Ma riuscì ad atterrarmi per una mia distrazione: dietro di lui passarono le ragazze e Lee era coperta da un leggero vestito di lino bianco, che lasciava poco all’immaginazione. << Ho vinto! >> Neanche stavo ascoltando il mio amico, troppo impegnato a seguire la forma di Lee fino a quando non sparì dalla mia vista. << Zuko… Ci sei? >> Mi sventolò la mano davanti agli occhi, poi guardò nella mia stessa direzione, appena in tempo per vedere le ragazze sparire. << No, non ci sei… >> << Ci sono… >> << Oh, certo… >> Mi si sedette accanto. << E’ successo qualcosa tra voi? >> Lo guardai. << L’hai portata qui per questo, no? >> << Per chi mi hai preso? L’ho portata qui per riposare e lei è comunque la mia guardia del corpo. Poi non potevo lasciarla a palazzo con Rufus… >> Scandii bene il nome. << Che le gironzola intorno. >> << Sei geloso? >> << Da morire. Soprattutto dopo aver visto come risponde ai miei baci e alle mie carezze… >> Mi passai una mano sul volto. << C’ero vicino, Aang… >> << Interessante… >> Appena sentì Sokka, Aang saltò, io lo avevo già sentito da tempo. << Quando sei arrivato? >> << Già da un po’. >> << Così è vero: Lee è la tua amante. >> << No, Sokka. Non è una semplice amante. >> << Allora vuoi farne una Firelady? >> << Ci sei arrivato, alla fine… >> Aang lo canzonò, e cominciarono a prendersi in giro. Poco dopo le ragazze ci raggiunsero. Suki e Katara, saltarono ai colli dei loro rispettivi mariti; quello mi riportò in mente la serata precedente. << Voi quattro, dovreste fare più piano, la sera. C’è gente che vuole dormire, la notte. >> Karata, Suki e Tya arrossirono. << Io ho risolto il problema: visto che Suki e Sokka sono dieci anni che fanno casino, dormo su un’amaca e con dei batuffoli di cotone nelle orecchie. >> << E poi, mia dolce Katara, sono sicuro che riuscirei a farti ulrare anche di più. >> Non riuscii a resistere dallo stuzzicarla. << Smettetela! >> Katara mi guardò. << Me ne stavo dimenticando… Lee mi ha detto, testuali parole: potresti dire al Firelord che lo aspetto, lui sa dove, per parlargli di una cosa importante? >> Lasciai tutti e corsi da lei. Ne ero sicuro: voleva parlarmi del giorno precedente.
La raggiunsi; era nello stesso posto dove la sera prima stavamo quasi per… Era appoggiata ad uno scoglio; le mani giunte poggiate giù, il vestito le scopriva la spalla fin quasi a rivelare il seno destro, i capelli bagnati… << Di cosa volevi parlarmi, Lee? >> Lei mi diede un’occhiata, poi tornò a fissare il mare. << Non ho dormito stanotte, pensando a quello che è successo… >> Sorrisi, amareggiato. << Guarda un po’, una notte insonne passata separati… Peccato che non sia per lo stesso motivo.>> Quasi mi fulminò. << Non credere che io sia fatta di metallo. Certo non è il motivo principale, ma non ho dormito anche per quello. >> << E adesso vorresti rimediare? >> << Per niente. Ma ti devo una spiegazione. >> Sì, era passata al tu. << Ascolto. >> << Lee non è il mio vero nome… >> << Lo avevo capito… Sai, avevo usato lo stesso nome quando volevo ricominciare una nuova vita a BaSing Se… >> << E non vengo dalla tribù dell’acqua; però vengo da un luogo dove l’acqua la fa da padrona. >> Si prese una breve pausa e mi si sedette vicino. << Il mio regno si estende fino a qui: è il regno delle profondità marine. Siamo un popolo pacifico; il più delle volte veniamo protetti dalle sirene, che incantano gli uomini spingendoli ad annegare. E furono loro ad aiutarci a costruire le nostre città sottomarine. >> Tante domande mi frullavano in testa, ma decisi di farla finire. << Devo chiederti scusa perché io e i miei genitori ci siamo, in un certo senso, insediati nel tuo regno, senza dirti nulla, senza presentarci. Ma la verità è che i miei genitori hanno deciso di scappare e io ho dovuto seguirli. >> << Scappare…? >> << Siamo in guerra. Mi era stato offerto un ultimatum, ma non ho voluto accettare; così i miei genitori mi hanno portata qui. Quando mi dissero che mi avrebbero iscritta all’Accademia ne sono stata felice: avrei imparato una nuova tecnica di combattimento. Ma quando mi dissero che mi avrebbe allenato il Firelord, capii il loro piano, e decisi di travestirmi… >> << Eri convinta che non ti avrei insegnato? >> << Non lo avete fatto, comunque… >> Il suo sguardo: ne era delusa, voleva davvero che le insegnassi. << In quel mese che ti ho allenata, pensando fossi un ragazzo, non ho dormito la notte; proprio per lo stesso motivo della scorsa notte. >> Non parlò, ma arrossì. << Continua… >> Poi ci pensai: le era stato offerto un ultimatum? << Sei la principessa di quel regno? >> << Si… Mia madre era una sirena e mio padre un semplice umano. Come figlia di coppia mista posso scegliere se appartenere ad una fazione o all’altra… >> << Ed ecco che entra in gioco la tua verginità… >> << Già… Amo il mare; per me diventare umana e non poter più respirare sott’acqua è un’agonia… >> Come potevo costringerla? La desideravo ancora di più, ma volevo rispettare il suo desiderio. “Devo essere davvero pazzo…” << Però non voglio che uccidiate l’Avatar… >> Sorrisi, con malizia. << Lo avevo capito… Ma davvero farei qualsiasi cosa per te… >> Arrossì. “Ma quanto è dolce? Così vedo il tuo lato femminile.” << Allora, qual è il tuo nome? >> << Mi chiamo Selene… >> Risi: amareggiato e sorpreso. << Conosci la storia della luna e del sole? >> << No. >> << Il sole era innamorato della luna, ma ogni volta rischiava di bruciarla. Gli dei furono clementi e gli permisero di incontrarsi due volte al giorno… >> << All’alba e al tramonto… >> << Esatto. E gli concessero il privilegio di stare insieme una volta ogni quattro anni… >> << L’eclissi… >> Annuii. << Ma cosa c’entra col mio nome? >> << Hai il nome della luna, mentre io rappresento il sole… Nonostante voglia stare con te, non posso… >> Feci per alzarmi, ma lei mi bloccò. << Firelord! >> Mi girai a guardarla: fece scivolare il vestito ai suoi piedi, mi bloccai, deglutendo più volte. << Farei qualsiasi cosa per il mio regno. Concedetemi il vostro aiuto, in cambio vi darò tutto quello che volete. >> << Tutto? >> Mi umettai le labbra, la desideravo troppo. Lei annuì. Le saltai letteralmente addosso, ricoprendola di baci; ma lei era assente, così mi fermai. << Mi ecciti, ti desidero. Ma sei assente. Continuerò a trattenermi, fin quando non lo vorrai… Non ho intenzione di violentarti… >> La lasciai e me ne tornai indietro.
La settimana trascorse tranquilla e NULLA mi faceva pensare che la sera prima della partenza potesse succedere una cosa simile…
|
|