Luna e Sole

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  1. MißSelene89
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    dominatore mediocre

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    Sull'isola di Ember
    Quando finii con Tya, mi lavai e mi vestii; poi uscii. Volevo cercare Lee e sapere cosa voleva, ma decisi che era meglio farla cuocere nel suo brodo.
    Camminando sentii arrivare da un piccolo piazzale, precisamente quello dove mi allenavo da solo con le spade, grida e fendenti. Mi affacciai alla balaustra e vidi Lee impegnata a distruggere un palo di legno con fendenti di spada, ogni colpo un urlo di sfogo, un urlo di rabbia.
    Ma quello, unito al suo abbigliamento, non faceva altro che eccitarmi: aveva un corpetto che le metteva in risalto la vita sottile e spingeva i seni all’insù, dei pantaloni che le fasciavano le gambe alla perfezione, ed era a piedi scalzi.
    << Se non sai come usare la spada puoi solo farti male. >>
    Si calmò. << Questo è quello che dite voi. >>
    Mi avvicinai e le tolsi l’arma dalle mani. << Eri venuta per chiedermi di insegnarti? >>
    Arrossì ripensando a quello che aveva visto. << Vi avevo visto l’altro giorno, per caso. Sono rimasta estasiata e mi sono chiesta se potevate insegnarmi. Non intendevo interrompere. >>
    << Per imparare non si usano le lame vere. >> Andai nel capanno dove c’erano tutte le armi, posai quella che aveva preso e ne presi due di legno. << Iniziamo con queste. >>
    << Con dei giocattoli? >> Per tutta risposta le menai un fendente sul sedere. << Ahia! >>
    << Anche i giocattoli possono fare male. >>
    << Ma se tra qualche giorno dobbiamo partire… >>
    << Posso insegnarti anche sull’isola di Ember. >>
    << E il vostro riposo? >>
    << Questo per me E’ riposo. Avanti, questa è la prima posizione. >> Così cominciai ad insegnarle.

    Finalmente partimmo. Eravamo tutti e nove su una mongolfiera. Lee conosceva quasi tutti; presentai Tya a tutti quanti, si fui “costretto” a portarmela dietro; non mancarono le battute di Toph.
    << Da quando sei Firelord, ti dai da fare, eh? >>
    << Non sono la sua amante, sono la sua guardia del corpo! >> Lee divenne totalmente rossa, facendomi sorridere, cercando di “giustificare” la sua presenza. Tya se ne stava al riparo, odiava le alte quote.
    << E detto in quel tono, dovrei crederti? >> Anche se Toph non riusciva a vedere, visto che non c’era terra, riusciva a sentire le bugie.
    Non che quella di Lee lo fosse; ma si poteva dire che eravamo quasi amanti.
    << Dai, Toph. La stai imbarazzando. >> Decisi di andare in suo soccorso.
    Risero tutti e Lee decise di cambiare discorso. << Quindi siete quasi tutti dominatori? >>
    << Certo. Io, ad esempio, ho il dominio della simpatia. >>
    << Sokka, tu hai solo il dominio della stupidità! >> Katara e Suki gli furono addosso.
    Notai che stavamo per arrivare all’isola di Ember. << Lee… >> La feci avvicinare a me e affacciare. << Benvenuta all’isola di Ember… >>
    << Wow… >> Ne era affascinata.

    Appena toccammo terra Sokka si esaltò. << Chi viene a fare un giro in barca!? >>
    Katara, Aang, Suki e Tya andarono con lui; Toph invece voleva stare a contatto con la terra e decise di andare nell’entroterra.
    << Tu cosa vuoi fare, Lee? Non vai con loro? >>
    << A dire il vero, se non vi è di peso, vorrei allenarmi. >>
    << Sia. Seguimi. >>
    Così io e la mia piccola Lee ci allenammo.

    La sera si decise la disposizione delle tante stanze del piccolo palazzo: le due coppie avrebbero avuto delle stanze tutte per loro; Toph, Tya e Lee avrebbero dormito insieme in una stanza e io da solo… Sì, non avevo permesso a Tya di dormire con me, anche se l’aveva proposto.
    Dopo aver chiacchierato davanti al falò, riso e scherzato andammo tutti a dormire.
    Ma ovviamente dopo un paio di ore si sentivano per tutto il palazzo le grida di Katara e Suki, che stavano “intrattenendo” i rispettivi mariti. Ero esasperato, eccitato (e non perché avevo sentito loro, ma avevo sognato Lee) e non riuscivo a sentire quei quattro; così uscii a fare una passeggiata sulla spiaggia sotto il chiarore della luna piena.
    Dopo poco vidi un spettacolo che non poteva essere descritto a parole: in una parte appartata della spiaggia vidi Lee che faceva il bagno, completamente nuda, sotto il chiarore della luna. Era una visione… Ancora adesso non riesco a trovare parole adatte per descriverla; ma forse neanche esistono parole del genere. A terra notai la sua adorabile sottoveste e un telo; così mi sedetti e mi godetti lo spettacolo.
    La vidi uscire dall’acqua, mi eccitai come un dannato vedendola uscire, bagnata, appagata… Mi si avvicinò, ma quando si abbassò per raccogliere il telo mi notò.
    << Voi? >> Si coprì con le mani.
    << Coprirsi è inutile: non solo ti ho guardata adesso, ma considerando le volte che ti ho guardata prima… >>
    << Con voi è sempre meglio coprirsi. L’ho capito a mie spese. >>
    La tirai a me, facendola cadere e stendendola sul telo. << Non mi sembra che la cosa ti sia mai dispiaciuta… >>
    Il suo sguardo si indurì. << Primo: state rompendo la promessa; secondo: avete Tya, no? Non vedo perché dovrei sottostare ai vostri capricci. >> Vidi che se ne pentì subito: aveva detto troppo; il troppo che confermava i miei pensieri.
    << Tya è solo un ripiego… Quella che desidero sei solo tu… >> La vidi sciogliersi: dovevo attaccare adesso! Le baciai il collo, descrissi il contorno della sua mascella e arrivai al suo orecchio. << Sono disposto a commettere qualsiasi follia per te… >>
    Le gemeva sotto i miei baci. Le accarezzai la coscia destra, arrivando alla sua femminilità. << Davvero qualsiasi? Anche uccidere l’Avatar? >>
    Senza mai smettere di baciarle ogni centimetro di pelle, le risposi. << Se è un tuo desiderio, si… >> Non stavo mentendo preso dall’eccitazione: l’avrei fatto davvero.
    Mi aprì le gambe, avevo detto le parole che mi permettevano l’accesso alla sua caverna. Le avvicinai la mia punta e cominciai a spingere delicatamente, trovavo una leggera resistenza e poi non volevo farle male.
    << Zu..ko… >>
    “Oh, piccola… Ti desidero così tanto…" Spinsi ancora.
    Lei si girò verso il mare; poi la sentii irrigidirsi, e non per la paura di quello che stava per succedere. << No!>> Mi spinse via, forte del fatto che mi aveva sorpreso. << Non posso concederti la mia verginità. Per me è troppo importante. >> Prese il telo e la sottoveste e scappò a casa.
    “Importante? E adesso cosa significa? Certo che mi farà ammattire ancora di più se fa così: mi desidera, ma qualcosa la blocca.” << Cosa mi nascondi, mia piccola Lee…? >>

    Edited by MissSchiffer - 28/7/2014, 14:25
     
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11 replies since 26/7/2014, 12:54   189 views
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