Il primo incontro [Rating G]

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    completa: No
    partecipazione: (riservata) TayLee; OlîverLüna; Seithr; Nina Che Sapeva Volare.
    personaggi: Ozai, Ursa
    pairing: Canon
    riassunto: Il primo incontro tra il futuro FireLord Ozai e la bellissima e giovane Ursa.
    Ci troviamo a Palazzo Reale; la Nazione è in festa per la nascita del primogenito di Iroh, Lu Ten. Convengono a corte le più alte personalità, Generali, Ambasciatori, i più importanti Nobili della Nazione..Tra questi un giovane Ozai, da poco ventenne, principe ereditario, e la bellissima Ursa, di appena quindici anni, nipote dell'Avatar Roku..
    note: fanfic in fase di scrittura..


    ___________
    Comunicazione interna: l'ordine di scrittura è questo: Tay, io, The e Nina..rispettiamo il regolamento delle fanfic -massimo 30 righi ciascuno- e manteniamoci attive (non facciamo naufragare questo progetto, per dirla in breve!) Volendo possiamo anche concordare qualche evento particolare..ma in separata sede! Ps. Potete muovere tutti i personaggi e inventarne di nuovi..ma cerchiamo di rimanere sempre fedeli alle caratterizzazioni della serie!! :ok:
    *stringe la mano a tutte*..Iniziamo!! :wub:
     
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  2. TayLee
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    Il palazzo reale della Nazione del Fuoco era gremito di gente quella sera. Erano presenti Generali, Nobili della Nazione e moltissime cariche di grande importanza. Non che ad Ursa importasse molto quella festa. Era sicuramente felice per Iroh, che aveva appena avuto un figlio. Ma di essere presente a quella cena così sfarzosa, non molto. Troppa gente e troppa confusione. Ma i suoi genitori l'avevano costretta. Dopotutto non poteva certo mancare. La sua famiglia era piuttosto importante, inoltre non essere presenti sarebbe stato considerato maleducato. Si trattava del nipote del Signore del Fuoco. Il bambino era stato messo in una culla e guardava con dei grandi occhioni tutte le persone che si affacciavano per guardarlo. Iroh gli stava di fianco e gli sorrideva compiaciuto. Ursa intanto si intratteneva con altre giovani nobili della Nazione del Fuoco. Anche se c'era tanta gente, era piacevole uscire un po' dalla monotonia di tutti i giorni.

    Dall'altra parte della sala, Ozai fissava con lo sguardo annoiato tutti i presenti della sala. Una festa in onore di suo nipote. Gli sembrava una sciocchezza. Che senso aveva? Era solo uno spreco di tempo. Invece di stare lì a festeggiare, sarebbero dovuti essere sul campo di battaglia, per cercare di conquistare più terreno possibile. Ma il padre era troppo felice per Iroh per accorgersene. Poi, ogni cinque minuti, gli si avvicinava qualche nobile o qualche generale per parlare con lui. "Che opportunisti, probabilmente sperano di arrivare nelle grazie di mio padre se otterranno la mia simpatia. Che ingenui." pensò seccato. Ma l'etichetta gli imponeva di sorridere e rispondere a modo. Una noia mortale. Dopo aver chiacchierato per una mezz'oretta con un generale piuttosto invadente, decise di andare a bere qualcosa per rinfrescarsi. Per sbaglio urtò una ragazza, che come lui stava per prendere qualcosa da bere.

    Ursa aveva molta sete, non ce la face più ad aspettare. Ma con tutta la gente che era davanti al bancone delle bibite, i servi non potevano andare troppo veloce. Annoiata, aspettava che qualcuno si liberasse. Poi un giovane uomo le andò a sbattere addosso. Lo guardò e si accorse che era nientemeno del fratello di Iroh, Ozai. Mortificata, si affrettò a scusarsi. "Scusatemi tanto vostra Altezza. Sono stata molto sbadata, non volevo venirvi addosso." Anche se era accaduto proprio il contrario. Incerta se proseguire o scusarsi ancora, decise di cambiare argomento. "Ehm, vi state divertendo alla festa?"
     
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    Ozai ne aveva abbastanza, non solo le discussioni senza fine dei nobili che non gli concedevano un attimo di pace, ora anche i servitori tardavano a offrirgli da bere, a lui, al Principe del Fuoco. Come se non bastasse non aveva notato, nel mentre si girava, quella ragazzina, vestita di tutto punto per la festa. La fanciulla si scusò in fretta, sebbene non fosse colpevole di nulla, anzi, cercò subito di attaccare bottone e Ozai si ritrovò a pensare “Ma con quale coraggio questa ragazzina vuol parlarmi? I suoi familiari sono ancora più subdoli di tutti gli altri, mandando lei ..” "Ehm, vi state divertendo alla festa?" Ozai fu sorpreso dall'ingenuità della domanda, forse aveva giudicato male l'intento della ragazza. “Non molto in verità..certe cose non sono per nulla adatte a me..
    Uno dei servi allungò un bicchiere finemente lavorato ricolmo di un liquido rosso frizzantino al Principe e uno pieno di acqua alla giovane ragazza, la quale aveva visto nel giovane una buona compagnia per passare la serata.
    Ma il principe non la pensava allo stesso modo e dopo un cenno del capo si allontanò.
     
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    Ursa fissò amareggiata la figura del ragazzo finchè non sparì tra la folla.
    Che cosa aveva detto di sbagliato? Non era stata forse educata e gentile, come le avevano sempre detto di essere?
    "Forse era stato proprio quello - pensò delusa - forse Ozai è talmente abituato a ragazze che si comportano come me, che gli sarò sembrata una delle tante." Con questi tristi pensieri, Ursa si mise a gironzolare per il palazzo, assorta.

    Ozai beveva a lunghe sorsate il liquido rosso e frizzantino contenuto nel bicchiere, mentre fissava semplicemente il vuoto. Di solito la sua mente prendeva a vagare senza meta in questioni importanti, come la guerra in corso o altro, ma non quella volta.
    Quella volta la mente del Principe si era fermata insistentemente su una questione stupida e futile: la ragazza che aveva appena incontrato. E' vero, lui era il Principe della Nazione del Fuoco, poteva avere tutte le ragazze che voleva, oh eccome se poteva, ma non ne aveva proprio tempo, a chi importava? C'era una guerra in corso e lui non poteva certo pensare a cose così stupide e inutili.
    Eppure gli occhi ambrati della ragazza, che aveva incontrato solo per un secondo (forse due?), erano rimasti impressi nella sua mente. Ozai scacciò quei pensieri, inadatti a lui. Dopotutto, era il Principe della Nazione del Fuoco, non un semplice paesano che si imbambola davanti alla prima ragazza carina che vede... Aveva fatto proprio bene ad andarsene.
     
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  5. Nina Che Sapeva Volare.
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    finalmente ce l'ho fattaaaaa


    Ursa si sentì toccare il braccio,si girò e vide che dietro di lei c'era sua madre. Notò che quella sera si era preparata con particolare cura: un lungo vestito purpureo le fasciava il corpo flessuoso mentre i suoi lunghi capelli scuri erano acconciati in una complicata treccia,che nascondeva le leggere striature bianche dei capelli dovuti all'età.
    La ragazza congedò con un gesto della testa le donne con cui stava parlando e seguì la madre, che non disse una parola fino a quando non ebbero sorpassato l'enorme porta che portava al corridoio. Ursa notò che si stava dirigendo nella sala principale, quella dove,poco prima, aveva incontrato il principe.
    La madre si fermò davanti all'ingresso e,spostandosi un po' per non dare troppo nell'occhio ,si mise a sistemare il trucco della figlia passandole un dito sulla fronte.
    Ursa non riusciva a capire cosa stava succedendo e provò a chiederlo alla madre,che le rispose con una voce agitata: “Il signore del fuoco vuole incontrare tuo padre e vuole che con lui ci sia tutta la sua famiglia!” Ursa si sentì mancare un battito; avrebbe rincontrato quello scorbutico del principe e la cosa non le faceva per niente piacere
     
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  6. TayLee
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    Ursa, la madre e il padre entrarono nella sala del trono del Signore del Fuoco. Subito si inginocchiarono ed aspettarono di sapere che cosa volesse da loro. Ursa era stupita. Certo, la loro era una famiglia nobile, ma non si sarebbe mai aspettata che venisse convocata dal Signore del Fuoco Azulon in persona. Sicuramente il Signore del Fuoco voleva parlare con il padre di Ursa. Infatti Azulon esordì in questo modo il suo discorso. "Vi ringrazio per essere venuti. Ora se volete scusarci, gradirei essere lasciato solo con Zeng. Ozai, porta intanto le nostre ospiti a fare un giro del palazzo." Ozai sollevò gli occhi al cielo, un po' rassegnato, senza farsi vedere dalle due donne. "Prego signore, da questa parte."

    Ho sparato un nome a caso per il padre si Ursa '^^
     
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    Questa è l'ultima cosa che avrei voluto fare..stasera! fra tutte quelle che potevano capitargli, pensò amareggiato tra sé, il giovane principe, mentre con fare elegante faceva strada alle due ospiti. Il suo sorriso, il suo tono, scandivano lentamente la passeggiata tra le stanze dell'ala ovest del Palazzo imperiale, Ozai riconosceva i lasciti dei suoi antenati e ne illustrava i pregi alle due nobildonne, soffermandosi su quegli oggetti più preziosi, raccontando aneddoti sul valore di questo o quel Signore del Fuoco, sempre elogiando la forza, il rigore e la nobiltà della sua famiglia.
    Le due donne ascoltavano interessate e stupite le parole del giovane, meravigliandosi di quanto bene conoscesse la sua famiglia e delle storie che vi erano dietro. Ursa, in particolar modo, rimaneva in silenzio, dispensando sorrisi al ragazzo e agli sguardi accomodanti della madre, che la invitava a parlare, a dire qualcosa, a fare qualche complimento per ingraziarsi il principe. Ma Ursa, troppo presa forse dalla voce elegante del principe o dalle meraviglie delle varie sale, si sentiva sciocca e fuori luogo in un così grande posto, tanto che non sapeva che dire se non anonimi "E' bellissimo" o "Che storia interessante"
     
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    Ma ad un certo punto Ursa si fermò di colpo, e la sua espressione affascinata si trasformò in una di terrore, poi di stupore e infine di... purissimo divertimento, tanto che dovette mettersi una mano sulla bocca per impedire alla sua risata di irrompere nel corridoio silenzioso.
    Ovviamente non servì a nulla, e le sue risa presero il sopravvento sul suo contegno, riversandosi senza controllo nel corridoio.
    -Si può sapere che c'è da ridere?- disse Ozai.
    Ursa, che era piegata in due dalle risate, alzò timorosamente la testa, mentre un colorito rosso accesso iniziava ad incendiarle le guance.
    -Nulla, nulla Principe Ozai, continuiamo la camminata e scusate il mio comportamento indecoroso e totalmente inaudito.-
    Ursa fece per alzarsi, ma Ozai la bloccò con un gesto della mano, per poi ordinarle di raccontare che cosa avesse provocato un così grande sfogo di ilarità da parte della ragazza.
    Ursa era definitivamente diventata dello stesso colore dei drappi color rosso intenso che adornavano la stanza, ma siccome aveva un minimo di dignità, iniziò a raccontare il perchè, sotto lo sguardo incredulo di sua madre:
    -Dovete sapere, Principe Ozai, che quando ero una bambina prendevo lezioni da un uomo di Wang Fu, un precettore davvero molto severo e tremendamente... bhè... strano! Diciamo che per ogni minimo errore diventava rosso come un peperone per poi iniziare a sbraitare sputando per tutta la stanza. Diciamo che non ho ricordi eccessivamente positivi di lui...-
    Ursa sentiva lo sguardo penetrante e severo della madre sulla schiena, mentre quello di Ozai sembrava addirittura... divertito.-E... ecco... quel quadrò laggiù... bhè... è proprio la sua copia!
    Ozai fissò Ursa per dieci, lunghi, interminabili secondi, per poi scoppiare... a ridere.
    Ursa guardava il principe sbalordita "Ho appena fatto ridere Ozai? Il Principe della Nazione del Fuoco?", ma quello che la stupì ancora di più fu che la risata del Principe era tremendamente contagiosa...
     
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  9. Nina Che Sapeva Volare.
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    Ogni quadro, scultura , opera d'arte diventò per loro per loro motivo di scherzo e divertimento.
    Quella risata era così contagiosa che Ursa non riuscì a fare a meno di ridere. Tanto che , a un certo punto, sua madre ,sentendosi di troppo, usò la scusa di un "fastidioso mal di testa" per congedare i due ragazzi e recarsi a cercare una carrozza che la portasse a casa.
    I due giovani cominciarono a girovagare per i corridoi del castello.:e così,tra uno scherzo e un altro, cominciarono a parlare.
    Parlarono di quanto era noiose le regole del protocollo, di quanto fosse fastidioso non poter neanche passeggiare da soli e di tutti quelle proibizioni che facevano parte della loro vita. Pian piano entrambi si sciolsero e cominciarono a essere più naturali.
    on discussero solo più di ciò che faceva parte della loro vita, ma esposero all'altro le loro opinioni e i loro sentimenti a proposito.
    Dopo quasi un' ora di vagabondaggio si ritrovarono in giardino.
     
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  10. TayLee
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    Arrivati in giardino, Ursa si diresse verso un laghetto. Dentro nuotava felice un gruppetto di anatre-tartaruga. "Come sono carine!" Esclamò la ragazza deliziata. A dire la verità, il palazzo reale sembrava tutto delizioso. Era incredibilmente grande, ma anche accogliente. "Ditemi, principe, vi piace il palazzo reale? Etichetta a parte, naturalmente. Lo trovo un posto davvero meraviglioso. Ah, se non sono indiscreta, vorrei anche chiedervi di cosa stanno discutendo i nostri genitori." Già si immaginava come dovesse essere piacevole vivere in quella casa enorme. E quel giardino era estremamente rilassante. Mentre aspettava una risposta dal principe Ozai, fissava l'acqua limpida del laghetto, dove risplendeva il riflesso della luna.

    Ozai era un po' confuso. Quella ragazza, Ursa, sembrava davvero interessata a passare un po' di tempo in sua compagnia. Non perchè era il principe. Solo per conoscerlo. "Strano." Non era abituato a questo tipo di atteggiamento da parte delle ragazze. Intanto pensava a quale risposta dare alla fanciulla.
     
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    Il volto del principe rimase pensoso; per la seconda volta nella serata quella ragazza lo sorprendeva con una delle sue domande ingenue e interessate. “Cosa mi piace del Palazzo Reale?” Si domandò, si accorse che non si era mai fermato per una domanda del genere: certo ne conosceva ogni piccolo anfratto, tutte le storie i cimeli di famiglia, ma se tutta quella robaccia gli piacesse oppure no, non lo sapeva davvero. Decise di parlare liberamente, con Ursa, cosa inusitata per un principe cresciuto nell'etichetta più rigida. Nessuno mai mi aveva mai fatto una domanda del genere, sai? Ed io, abituato da sempre a vivere qui, a essere il Principe della Nazione del Fuoco, nato per essere servito, con tutti gli onori..non avevo mai pensato che questa casa, questa vita potesse piacermi o meno. Ti dirò, la vita da principe è noiosa, i protocolli rigidi da seguire, gli allenamenti, le riunioni interminabili..A me piace la vita militare, la potenza del fuoco che mi pervade..Ma tu mi hai chiesto altro..Emh..Sì, il palazzo mi piace..ma è troppo grande per una sola persona.. Si lasciò scappare Ozai. Non sapeva perchè avesse detto così tanto a una sconosciuta. Per quanto riguarda l'altra domanda non so davvero che risponderti, Ursa. Mio padre non parla mai degli affari di Stato, sebbene siamo in guerra e sia io che Iroh partecipiamo alle riunioni con i generali. Il volto di Ursa si scurì sentendo quelle parole, era davvero preoccupata al riguardo, sebbene non sapesse se quella fosse la verità o un modo carino per non dare informazioni riservate. La ragazza si liberò da quella preoccupazione, dopotutto la sua famiglia era nobile, devota alla casata reale e finanziatrice della guerra, sebbene suo nonno fosse l'Avatar Roku..Il principe voleva riprendere la conversazione con la ragazza ma le sue argomentazioni si limitavano alla conoscenza della storia della famiglia -sebbene coincidesse con la storia della Nazione..- alle arti di combattimento, era esperto nell'uso di diverse armi, e alla guerra che si combatteva per l'espansione della Nazione. Ozai ipotizzò che l'argomento che potesse interessare maggiormente la ragazza fosse proprio la sua abilità di combattente ed esordì dicendo “Sono molto soddisfatto del mio allenamento di oggi..anche se è stato breve, visto che l'intero palazzo era a soqquadro per l'organizzazione del ricevimento di questa sera..

    Il giardino si riempì delle risate di Ursa e Ozai. A nessuno dei due importava cosa accadesse all'interno del grande palazzo, i suoni della festa, la musica di accompagnamento, le chiacchiere dei convitati erano solo un bisbiglio soffocato, nel silenzio di quella notte limpida.

    In lontananza, però, le guardie imperiali tenevano sott'occhio la giovane, a nessuno di loro infatti era sfuggito il legame particolare che la ragazza aveva con il precedente Avatar.
     
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    Passeggiando e discorrendo al chiaro di luna con Ozai, Ursa si sentiva decisamente a suo agio, cosa alquanto insolita dato che si stava parlando del principe della Nazione del Fuoco.
    -Principe Ozai...- disse Ursa ad un certo punto -posso chiederle un parere personale?-
    Ozai sorrise -cosa parecchio insolita per uno come lui- e incoraggiò la giovane.
    -Che parere avete su questa guerra? Voglio dire, mio nonno...-
    Ad un tratto l'espressione di Ozai cambiò di colpo: suo nonno... Suo nonno! L'avatar Roku! Ursa era la nipote di... Roku!
    -L'avatar Roku.- disse il ragazzo con un bisbiglio.
    Ursa fissò Ozai per un attimo, interdetta.
    -Già- aggiunse - C'è... Qualche problema?-
    -Direi proprio di sì- disse il Principe, e pronunciando queste parole si congedò dalla ragazza.
    Per la seconda volta in una sola serata, Ursa fissò la figura del ragazzo allontanarsi da lei.

    scusate se sono due righe, ma non riuscivo proprio a scrivere niente D: Nina, a te tutte le pippe di questi due :asd:
     
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  13. Nina Che Sapeva Volare.
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    perdono,perdono,perdono.Tra la fine del trimestre, l'esame per la cintura nera e le feste sono stata super impegnata.
    The: ma complicare un po più la cosa no eh? :D
    Ma come al solito arriva Nina e salva la situation.
    Buon lavoro e buone feste a tutti voi amici scrittori.

    Ursa rimase delusa dal comportamento principe, non avrebbe mai creduto che la sua parentela con l'avatar potesse influenzarlo così tanto.
    Era tranquillamente seduta da più di un ora su una panchina dell'enorme parco regale quando un uomo alto e burbero le si avvicinò e .nonostante fosse avvolto in un mantello nero, Ursa riconobbe in lui lo zio.
    L'uomo si tolse il mantello e lo posò sulle sue spalle, poi l'afferrò per un braccio e cominciò a tirarla con poca delicatezza verso il palazzo.
    La donna conosceva bene suo zio e sapeva che era un uomo di poche parole, ma provò comunque a chiedergli cosa stava succedendo.
    -E' tardi e il signore del fuoco ha invitato tutti gli ospiti ad andarsene,ma vuole che tu , i tuoi genitori e i tuoi fratelli e sorelle rimaniate per un udienza privata con lui. Ho mandato una carrozza a prendere tua madre e le tue sorelle che hanno già fatto ritorno a casa e tuo cugino sta cercando i tuoi fratelli.
    L'uomo, mentre entrarono nell'ingresso del palazzo, le lasciò il braccio e si soffermò qualche secondo a osservare l'abito della nipote.
    - Le tue cugine avevano ragione , non hai l'abito adatto a un udienza privata col signore del fuoco. E' troppo... semplice. Seguimi- E così dicendo cominciò a camminare a grandi falcate per i corridoi del palazzo e Ursa per stargli dietro quasi non dovette correre. L'uomo s fermò all'improvviso davanti a una piccola stanzetta e invitò Ursa a entrarvi, per poi lasciarla a una sua cugina e a qualche schiava. Su una sedia era steso un enorme e lussuoso vestito. Ursa lo osservò per qualche secondo, le sembrò un po troppo succinto per lei, che era abituata a vestirsi in modo semplice. Lo provò comunque, ma ,vedendosi allo specchio, non cambiò idea su esso. Esso infatti presentava una lunga e profonda scollatura sulla schiena e un'altra altrettanto profonda sul seno.
    -Sicura che vada bene?
    Chiese timorosa alla cugina

    Edited by Nina Che Sapeva Volare. - 2/1/2013, 02:41
     
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  14. TayLee
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    Ozai aveva fatto ritorno a palazzo. Come poteva essergli sfuggito un particolare tanto importante? Quella ragazza altri non era che Ursa, la nipote dell'avatar. Quel tizio dotato del potere di tutti gli elementi che aveva cercato di fermare suo nonno, il grande Sozin. Era tremendamente irritato. Quella ragazza cominciava a piacergli. Non era come tutte e ragazzine sciocche che si aggiravano in cerca di nobili ragazzi della Nazione del Fuoco da assillare. Era tranquilla, semplice e sempre allegra. Ma naturalmente doveva essere la nipote dell'avatar.
    Arrivo nella sala del trono. Suo padre gli comunicò che presto l'intera famiglia del comandante Zeng sarebbe arrivata per avere udienza con lui. "Fantastico." pensò Ozai. Se veniva tutta la famiglia doveva per forza esserci anche Ursa. Infatti, non appena il giovane principe prese posto alla sinistra del padre, le tende si aprirono. Entrò Zeng con la moglie al fianco e dietro di loro... No, non poteva essere lei. Indossava un abito scarlatto con un ampia scollatura sul petto. La fanciulla teneva gli occhi fissi sul pavimento ed era evidentemente imbarazzata. Quel vestito non le piaceva a quanto pareva. Eppure le stava davvero bene, nonostante Ursa pensasse il contrario. Tuttavia, Ozai si ricordò ancora della rivelazione di poco prima, perciò distolse lo sguardo senza fissarla ulteriormente, cosa che sarebbe stata anche piuttosto sconveniente.


    Scusate il ritardo! E lo so, è scritto da cani e.e Pardon!
     
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    La famiglia del comandate Zeng prese posto dinnanzi a quella reale. Zeng era visibilmente sotto stress, pallido, il fuoco che gli ardeva innanzi gli bruciava il viso, gli occhi, il respiro, ma doveva mantenere la calma, mostrarsi forte e pronto a fare qualunque cosa il Signore del Fuoco Azulon gli avesse chiesto, per il bene della sua casata, per il bene della sua famiglia. Ursa osservava preoccupata la scena: non sapeva assolutamente nulla di quello che stava per succedere ma il brutto prurito che il vestito le dava lungo la schiena non le faceva presagire nulla di buono; il suo sguardo si spostò sul principe, sui suoi capelli accuratamente raccolti, sul suo sguardo fiero che per un attimo la fissò, sulla compostezza che quel ragazzo sapeva mostrare nonostante la chiacchierata che avevano avuto prima.
    Azulon si schiarì la voce, era il momento di parlare, di comunicare a Zeng e alla sua famiglia la decisione presa. “Sono molto amareggiato dalla nostra precedente conversazione, comandante Zeng. Speravo che potesse convincermi che le informazioni in mio possesso sono sbagliate, che lei e la sua famiglia foste fedeli alla Famiglia Reale, alla Nazione del Fuoco..Purtroppo le sue parole hanno solo alimentato i miei dubbi sui vostri reali interessi, sulle motivazioni che vi spingono a finanziare la guerra. Temo che ci sia bisogno da parte vostra di un atto vero e sincero, di un sacrificio verso la Nazione per mettere a tacere una volta per tutte le malelingue che vi vogliono cospiratori contro la vostra stessa nazione..Per perdonare la scelta di vostro suocero, Zeng, non c'è altra scelta.”
    Zeng sospirò, non era molto abile ad argomentare e i suoi detrattori godevano di grande considerazione presso il Signore del Fuoco. Le parole, per quanto calme e con tono solenne di Azulon, suonarono in tutta la loro crudeltà nella mente di Ursa. Un sacrificio si ripetè, ma di che tipo?
     
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19 replies since 13/10/2012, 17:41   595 views
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