ruolare un buon cattivo

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    Ho notato che a molti piace muovere un personaggio "dark", ma la motivazione "sono cattivo perché fa figo" non aiuta a creare un cattivo credibile né carismatico. Per tutti quelli che volessero cimentarsi nell'impresa posto un articolo di Fantasy Eydor che fa esattamente al caso nostro.



    Molte storie hanno uno o più personaggi malvagi, eppure spesso è difficile inventarsi un 'buon' cattivo. Per questo voglio offrirti alcuni consigli per creare tipo di carattere.

    Il MALVAGIO è un elemento utile nella storia. Spesso è l'antagonista principale, altrimenti potresti usarlo come secondario (oddio se vuoi fare un esperimento puoi anche provare a utilizzarlo come protagonista).

    In realtà qualcuno ha provato a usare un malvagio come protagonista, ma l'antagonista è sempre stato più malvagio.

    Molte persone a questo punto, per pensare al malvagio, iniziano a creare piani diabolici e un intricatissimo plot. Ma secondo me è meglio partire da un'altra parte.
    Da dove?
    Dal solito punto, ovvio :P. La prima cosa da fare come al solito è definire:

    L'OBIETTIVO malvagio.

    Si, lo so, continuo a menarla con sta storia dell'obiettivo. Ma è sempre la cosa più importante: ogni essere umano desidera qualcosa. Anche gli accidiosi vogliono rimanere fermi, rimanere a letto, sfuggire allo scontro... o qualsiasi altra cosa che permetta di evitare l'azione.
    Dato che stiamo parlando dell'antagonista dovremo decidere un obiettivo che sottolinei il conflitto con l'eroe. Quindi se abbiamo come protagonista un mago che cerca la conoscenza potremmo creare come antagonista un fanatico che vuole distruggere tutti i libri del mondo perché odia la carta (giusto per uscire dal solito loop paladino vs tiranno).

    E' utile conoscere fin dal principio questo obiettivo così si può condurre meglio la storia. Ad esempio possiamo creare una nobile pazza d'amore per un artigiano che non la ricambia. La nobile potrebbe far fallire la corporazione dove lavora l'artigiano, farlo accusare falsamente di un crimine e poi avvelenargli la moglie. All'inizio può sembrare che non sia lui il bersaglio di queste angherie, e potrai muovere i personaggi in modo da aumentare la suspense fino a sorprendere il pubblico mostrando la nobile solo alla fine. Sarebbe molto più difficile inventarsi eventi complessi se decidi l'obiettivo solo dopo aver iniziato la storia.

    Ora che abbiamo le basi possiamo proseguire con un po' di psicologia. Ossia, perché il malvagio ha questo obiettivo?

    MOTIVAZIONI malvagie (Meta-obiettivo):

    Il meta obiettivo è l'esigenza che dovrebbe soddisfare il raggiungimento dell'obiettivo (insomma, è l'obiettivo dell'obiettivo :P).
    Se vogliamo essere più semplici possiamo chiamarla motivazione di fondo.
    Cosa spinge il malvagio a fare del male al prossimo? Qual è la sua esigenza e come pensa che quell'obiettivo possa soddisfarla? Insomma, cosa lo rende veramente è cattivo?
    La risposta è cattivo perché è cattivo ormai non funziona più (tranne per le caricature). Uno storyliner deve scendere nel malvagio e fornirgli motivazioni realistiche.
    Un esempio:
    Storia: Kog-na-mur ha scoperto che Coltan e un gruppo di elfi hanno abusato di 10 vergini orchesse, tra le quali c'era sua figlia. Per preservare la razza orchesca quindi Kog-na-mur decide di uccidere TUTTI gli elfi del mondo.
    Obiettivo: sterminare gli elfi.
    Meta obiettivo: preservazione della razza orchesca.
    Domanda per noob: Perché è malvagio? Prendersela con una razza intera per un fatto compiuto da pochi elementi porta a infierire sugli innocenti.

    Tieni presente che spesso non è un'unica motivazione a muovere il malvagio, ma una fusione di varie tra loro.
    Suddivido quelle che conosco in 3 livelli di capacità mentale. Se magari ne trovi di nuove avvisami che le aggiungo :).

    Malvagi benpensanti: i più duri.

    Ossessione: sei mai stato geloso/a? Hai mai desiderato qualcosa e continuato a pensarci notte e giorno? Hai perso notti di sonno perché non riuscivi a toglierti di mente un pensiero? Immagino di sì, dato che è un sentimento umano. Prova a moltiplicare questo desiderio per 20 e dai al malvagio la forza di renderlo realtà. Potrebbe fare qualsiasi cosa a discapito delle conseguenze.
    L'ossessione è desiderio di possesso. Si possono desiderare persone, oggetti, nazioni, sesso, una missione, conoscenze, titoli nobiliari, l'approvazione della società... ecc.

    Guidato da giusto motivo: anche questa è una motivazione molto semplice. Un malvagio potrebbe credere che sta facendo del bene a causa della sua scala di valori corrotta (ad esempio pensa che la giustizia o la fede siano più importanti della vita degli innocenti).

    ** Ossessione e Guidato dal giusto motivo possono sembrare simili dato che sono legate alla scala di valori sballata. Ma un ossessionato non ha sonni tranquilli e sa che sta facendo del male mentre un guidato da giusto motivo è sicuro di sé e si sente tranquillo. Per essere ancora più specifico: Ossessione = segue emozione, Guidato da giusto motivo = segue raziocinio.

    Ingannato: qualcuno ha mentito al personaggio e gli fa compiere un gesto contro la sua natura. ("Si amore mio, li ho visti, sono stati loro a rapire il bambino e a bruciarlo sull'altare." Disse la succube al paladino.)

    Paura e minaccia: quando qualcuno ha paura di morire o di subire conseguenze potrebbe agire male. Non tutti sono disposti a sacrificarsi per il prossimo, molti preferiscono eliminare il prossimo... e la sua famiglia... e gli amici. Dipende dal livello della paura e da quanto tiene alle persone.
    Lo stesso concetto vale ancora di più quando non è la vita del malvagio in pericolo: magari per salvare suo figlio è disposto a fare cose peggiori.
    Non è necessario che siano pericoli fisici. Un ex ricco che sta finendo oberato dai debiti può commettere atti davvero vili per evitare di finire dalle stelle alle stalle.

    Stato di necessità: in questo caso non sono del tutto malvagi. Sono costretti dalla situazione in cui vivono. Magari un gruppo di profughi è arrivato in città, ma il re non può sfamarli e non li fa entrare, sapendo che fuori c'è un esercito di goblin. L'atto è malvagio, ma il re non poteva fare nient'altro.

    Vendetta: già che ci siamo proseguiamo la storia... il re ha lasciato massacrare i profughi, ma tra loro c'era il padre di NINJASENZASCRUPOLI. Passati due anni, il regno è di nuovo prospero e in pace... ma NINJASENZASCRUPOLI vuole vendetta, facendo iniziare un'altra guerra.

    Costretto: una maledizione o una possessione potrebbero costringere il buono a commettere atti malvagi. Tieni conto che in questo caso dovrai fornire una motivazione e un background credibili alla maledizione o alla possessione.

    Inefficienza: chiunque può finire soverchiato dalle difficoltà. Finché si tratta di un adolescente male che vada farà una sfuriata davanti ai professori. Ma se si tratta di un magistrato con potere di vita o di morte? Mettiamo che un gruppo di banditi continui a farla franca e uccidere innocenti, il magistrato potrebbe iniziare a reagire male e magari compirà errori, condannando a morte innocenti sulla base di tenui sospetti.

    Senso di colpa/perdita: Tutti crediamo in qualcosa. Ma a volte accadono eventi che fanno tremare anche le persone più buone. Se la scossa è abbastanza potente la scala di valori e le convinzioni possono modificarsi pesantemente. E far nascere un malvagio.

    Senza speranza: se le cose vanno abbastanza male e si perdono le speranze un personaggio potrebbe iniziare a non badare più alle conseguenze delle sue azioni.

    Malvagi degeneri: un po' più flaccidi

    Senso di inferiorità: questo è un tipo particolare di ossessione. Possiamo capire le persone travisate o che agiscono per sopravvivere, ma un antagonista che fa stuprare una ragazzina solo perché ha paura di sembrare impotente lo fa odiare molto di più. Malvagi afflitti da senso di inferiorità compiranno del male per cose futili, cercheranno sempre di coprire le apparenze per sembrare più di quello che sono. Reagiranno molto male a insulti e umiliazioni perché hanno un profondo bisogno di approvazione.

    Noia: un'altra motivazione spiacevole è chi fa del male per noia. O perché vuole uscire dalla solita routine. Malvagi di questo stampo di solito non hanno piani a lungo termine e fanno le tipiche ragazzate che vanno a finire male.

    E' il mio lavoro: un malvagio potrebbe compiere del male solo perché ci è abituato, o magari perché ha paura di perdere il lavoro, o anche solo perché "tutti fanno così".

    Bisogno d'attenzione: la tipica infermiera che mette a rischio la vita dei pazienti pur di farsi notare. La cosiddetta sindrome di Munchausen che porta a creare problemi in altri per poterli risolvere.

    Bisogno di identificazione: il malvagio che vuole far parte del gruppo e cerca di far vedere che è un DURO, magari uccidendo un paio di innocenti amici della gang opposta.

    Stolto: è solamente stupido. Un malvagio di questo genere potrebbe non capire che sta commettendo un atto malvagio.

    Malvagi folli: sono necessari?

    Onnipotenza: il malvagio potrebbe sentirsi talmente superiore da non dare più valore alla vita degli altri esseri umani. Potrebbe pensare che i suoi desideri siano superiori a qualsiasi cosa.

    Curiosone: il mondo è il suo laboratorio. Gli piace sperimentare cose nuove e chissenefrega se muoiono un paio di bambini.

    Pazzia: se vuoi inserire uno psicopatico prima ti consiglio i studiare un po' di psicologia, io personalmente consiglierei di evitarli. Spesso i pazzi vengono usati per non dare nessuna motivazione alla malvagità. E' cattivo perché è cattivo.

    ** Qua sotto inserisco due riquadri per chi vuole approfondire le motivazioni del personaggio, se invece ti è bastato salta pure oltre.
    CITAZIONE
    Scala di valori:
    La scala di valore è una classifica di ciò che riteniamo più importante. Ed è anche una delle cause principali delle liti di coppia :P.
    Giusto per creare una semplice scala di valori potrei usare il personaggio Guglielmo Tell che possiede questi principi:
    1) Libertà della Svizzera -> Guglielmo è disposto a sacrificare tutto pur di difendere la libertà della sua nazione.
    2) Famiglia -> Guglielmo tiene molto alla sua famiglia e vuole passare più tempo con essa.
    3) Divertimento -> quando Guglielmo non deve difendere la nazione, né la sua famiglia gli piace andare a ballare o farsi una bevuta con gli amici.
    Mettiamo caso che Guglielmo si sposa con Giovanna D'Arco che possiede i seguenti principi:
    1) Seguire la parola di Dio -> semplice no?
    2) Divertimento -> Eh già, alla cara Jeannette piace andare a ballare o farsi una bevuta con gli amici :P.
    3) Famiglia -> vedi sopra.
    La loro relazione non potrà andare avanti se Dio decide che la libertà della Svizzera è contro la sua volontà, ma finché questo non accade le cose possono andare bene per loro. I restanti due valori sono uguali e, a parte qualche litigio ogni tanto causato dalle loro priorità, famiglia e divertimento non sono valori contrastanti, quindi anche se Guglielmo preferisce la famiglia al divertimento (al contrario di Giovanna) dovrebbero comunque andare d'accordo.
    ** Le parole Famiglia e divertimento possono significare anche altre cose, le sto usando solo a titolo esemplificativo.

    CITAZIONE
    A questo punto appena identifichi una scala di valori dovrai rispettarla per il resto della storia. Se ad esempio mostri un vigilante che ritiene le sue decisioni superiori al sistema giudiziario bisognerà rispettare questa scala di valori con l'avanzare della vicenda...
    a meno che non accada questo:
    Metamorfosi:
    Il concetto di prima non vale quando nella storia accade qualcosa che fa cambiare il personaggio. Tieni presente che anche un personaggio buono può diventare malvagio. Mettiamo caso che il buono abbia perso le speranze e commetta un atto malvagio per procurarsi del cibo. Quell'atto gli rimarrà nella mente e anche se la situazione cambia in meglio magari il buono è ormai si è avviato sulla strada del MALE.

    AZIONI malvagie:

    D'accordo, ora che conosciamo l'obiettivo e le motivazioni dei malvagi possiamo pensare alle loro macchinazioni.
    Non dimentichiamoci però che molte delle loro scelte per raggiungere l'obiettivo saranno pragmatiche. Non compiranno il male giusto per piacere (quantomeno non quando è sconveniente). Ad esempio se la soluzione più semplice per conquistare una città è debellare la peste il malvagio lo farà. Non si metterà a massacrare innocenti perché gli gira.

    Ricorda di calibrare il personaggio alla vicenda. Non devi per forza costruire una storia epica, si può tranquillamente costruire una vicenda di quartiere. In quel caso l'azione malvagia può anche essere semplicemente lo spettegolare.
    L'importante non è la potenza del malvagio; una storia interessante ha bisogno solo di un conflitto interessante ed equilibrato dove le forze in gioco sono "più o meno" alla pari (vedi l'articolo sul conflitto).

    L'unica cosa che separa il malvagio dal buono è una linea morale invalicabile. Il malvagio o non la possiede o, se ne ha una, la ha compromessa.
    Il malvagio intelligente quindi ha più possibilità d'azione, può:

    Mentire: non sto parlando delle innocue bugie. Sto parlando di vere e proprie menzogne create per far cadere accuse pesanti su innocenti. ("si non sono stato io, è stato lui a uccidere il saggio della città"). Giusto per riassumere: il malvagio mente quando conosce un fatto e trasmette consapevolmente (tramite parole, azioni o omissioni) un messaggio diverso da ciò che sa, producendo conseguenze gravi. Anche mettere a tacere la verità può essere malvagio.

    Tentare: Manovrare i sentimenti di un altro/a per fargli eseguire cose che di solito evita per inibizione. Iago a Otello: "Cassio, mio signore? Non posso credere che se la svignerebbe in maniera così colpevole vedendovi arrivare."

    Seminare disperazione: a volte è il modo migliore per battere i nemici. Togliere loro tutte le speranze e spargere profezie di sventura. Si potrebbe vincere senza combattere in questo modo (Sun Tzu approverebbe :P).

    Intimidire o tiranneggiare: Violare la libertà degli altri minacciando o usando violenza. Ehi, è un modo davvero semplice per ottenere quello che i malvagi vogliono, basta avere la giusta leva.

    Tradire: ma come... ieri eri mio amico e adesso scopro che sei l'amante della strega? Dimmi che lo facevi solo per il sesso e non perché sei suo alleato.

    Sedurre: oh yeah.

    Rovinare la reputazione: perchè ammazzare un nemico quando si può renderlo un paria?

    Torturare: meglio se ha un motivo per farlo, magari per far confessare qualcuno. Il sadismo fine a se stesso rischia di finire nell'inverosimile. Valuta bene la personalità del tuo malvagio, sei sicuro che è il tipo?

    Uccidere e rubare si spiegano da sole.

    VULNERABILITA' malvagie:

    Un malvagio che compie malvagità il 100% del suo tempo è poco credibile. I malvagi compiono il male una volta ogni tanto, per il resto si comportano come chiunque altro loro pari grado.

    Durante la storia può essere utile mostrare questo suo lato, portando alla luce i sogni, le paure, le speranze del malvagio. Mostrare quello che gli fa piacere, ma anche farlo amare e provare tenerezza può renderlo davvero interessante.
    I tratti umanamente apprezzabili sottolineeranno le parti più oscure.

    BACKGROUND malvagio:

    Per rendere congruente la storia è importante conoscere il passato del malvagio, gli eventi più o meno traumatici che ha vissuto e il modo in cui lo hanno cambiato. Considera che non tutti gli antagonisti hanno subito disgrazie o gravi incidenti, a volte sono passati al lato oscuro solo a causa di poche scelte sbagliate.
    Con questo non voglio dirti di svelare TUTTO l'antagonista. Può essere utile nasconderlo dietro un velo di mistero e mostrare al pubblico solo qualche indizio che lascia aperta più di una interpretazione.
    Ciononostante lo storyliner deve avere ben chiara la visione d'insieme dell'antagonista. In questo modo la storia sarà più congruente e credibile... quindi più appassionante.
     
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    Posto una vignetta di GdR online. La spiego, perché dai commenti sul sito è chiaro che non tutti l'hanno interpretata a dovere. Alcuni l'hanno capita come una presa in giro nei confronti dei master che non hanno fantasia nel creare le quest. Il motivo per cui la posto io, invece, è per farvi riflettere sulla coerenza: un cattivo è cattivo. Nel post precedente abbiamo visto che lo è sempre per un motivo, oggi aggiungiamo un'altra nota: non può essere cattivo il lunedì e stravolgere la propria personalità il martedì!


    se siete cattivi non aiutate le nonnine ad attraversare la strada o diventerete anche voi cattivi da barzelletta!
     
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  3. Silian
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    Va bene che sei sempre in anticipo, ma sto giro lo sei di tre anni X°D stavo spulciando tra le vignette di GdR online e questa era davvero carina.
    Diciamo che se un master tira fuori una cosa del genere, è un master che sta per segare le gambe a un cattivo da barzelletta. Prendo nota.
    Ok, ora devo salvare un gattino in una Land in cui interpreto un pazzo maniaco assassino, a dopo.
     
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    :asd: Lessie colpisce ancora. Già che hai riesumato il thread me lo sono riletto (giocando l'unica cattiva della serie mi tocca tenermi all'altezza U_u) e spulciando tra vari siti web ho pescato un testo scorrevole con qualche idea interessante che vi ripropongo. Da sognandoleggendo.net:

    Un eroe è interessante quanto il suo antagonista



    Nella stragrande maggioranza dei casi, l’antagonista di una storia è colui che agisce. Compito dell’eroe è contrastare le sue azioni, che sono caratterizzate da una mancanza di considerazione per la volontà e i bisogni degli altri. L’eroe si oppone alle azioni del malvagio, affronta il male, mette i bastoni fra le ruote all’antagonista, ma raramente è il motore primo dell’azione. Dopotutto, se non ci fosse il male, a che servirebbero gli eroi? E per essere tale, il male deve agire; altrimenti è solo male in potenza e non è granché come spunto per una storia.

    Pensate al vostro supereroe preferito. Cosa farebbe tutto il giorno se non ci fossero i criminali? Appunto. Dunque, la caratteristica principale di un buon antagonista è la volontà: il personaggio fa qualcosa perché i suoi desideri lo spingono in quella direzione e, nel farlo, entra in contrasto con l’eroe. Al quale, senza un malvagio da affrontare, non resterebbe altro da fare che girarsi i pollici.

    L’antagonista migliore è quello con cui il lettore può identificarsi almeno in parte, il che conduce a un dubbio: per chi tifare? Per l’eroe, che è il protagonista, o per il suo avversario, che in fondo gli assomiglia tanto? Questo non significa che l’eroe debba essere spregevole o insignificante (stare dalla parte dell’antagonista solo perché il protagonista fa schifo è una pessima esperienza per un lettore), ma che il cattivo deve essere ben caratterizzato.

    Un buon antagonista è un personaggio le cui motivazioni siano comprensibile e persino condivisibili, ma che per metterle in atto sfrutta mezzi assolutamente sbagliati; è quest’ultimo dettaglio che lo rende, appunto, l’antagonista e non l’eroe della storia. A pensarci bene, Darth Vader non voleva altro che riunirsi con suo figlio, Gollum qualcosa di prezioso tutto per sé e il Satana di Milton essere amato; ma i modi in cui hanno perseguito i loro (umanissimi) desideri li hanno resi dei malvagi. Gli antagonisti migliori sono personaggi dal sapore tragico, che nonostante stiano dalla parte sbagliata riescono a essere emozionanti e coinvolgenti. Per questo è fondamentale che abbiano una motivazione sensata: la pazzia e la psicopatia fini a se stesse, salvo rare eccezioni, tendono a produrre cattivi squallidi, piatti, che non suscitano la minima empatia. Il Joker di Nolan non è semplicemente un folle criminale: è anche un uomo il cui scopo è mettere a nudo l’ipocrisia delle convenzioni sociali. Questa e altre sue caratteristiche (l’intelligenza, la spregiudicatezza e la battuta pronta) lo hanno reso uno degli antagonisti di maggior successo della storia cinematografica recente.


    Riassumendo, per creare un buon antagonista è necessario (ma non sufficiente) rispondere a una serie di domande:


    – Cosa lo spinge ad agire e in che modo i suoi scopi sono in contrasto con quelli dell’eroe?

    – Cosa, nelle sue motivazioni, è in grado di suscitare identificazione da parte dello spettatore?

    – In che modo i suoi metodi non sono assolutamente condivisibili? In altre parole, cosa fa di lui un cattivo e non il protagonista della storia?
     
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    oppure potete semplicemente ispirarvi a me. u.u

     
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