il congiuntivo

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    IL MODO CONGIUNTIVO E’ IL MODO DELLA POSSIBILITA’
    Il congiuntivo si può usare nelle frasi indipendenti (quelle che stanno in piedi da sole, con un solo verbo nel periodo) o in quelle dipendenti (più verbi nel periodo) più spesso: il congiuntivo, cioè, dipende da un altro verbo.

    Quando nelle frasi indipendenti?
    Nelle espressioni di cortesia (Si segga, signora! Mi consigli, per favore)
    Nelle esclamazioni che esprimono stupore, augurio... (Sentissi che musica! Vedessi che casa!)
    Nelle domande che esprimono dubbio (Che l'abbia dimenticato? Che cambi idea?)
    Nelle espressioni di concessione o consenso (Sia pure come dici tu.)

    Quando nelle frasi dipendenti?
    Dopo le congiunzioni o locuzioni congiuntive: sebbene, a meno che, affinché, qualora... (Sebbene tu sia intelligente, ti comporti da sciocco).
    Dopo le espressioni impersonali come è utile, è necessario, è giusto, bisogna, conviene... (E' utile che tu ti metta a studiare).
    Dopo i verbi come: augurare, sperare, volere, desiderare, proibire... (Speriamo che arrivi il sole).
    Nelle frasi subordinate dopo gli aggettivi e pronomi indefiniti come chiunque, qualunque... (Chiunque lei sia, non le è permesso entrare).

    I TEMPI DEL CONGIUNTIVO
    Tempo presente: indica una possibilità che dipende da un verbo al presente o al futuro;
    Tempo imperfetto: indica una possibilità che dipende da un verbo al passato o condizionale;
    Tempo passato: indica una possibilità, forse già realizzata, che dipende da un verbo al presente o al futuro;
    Tempo trapassato: indica una possibilità, che non si è realizzata, la quale dipende da un verbo al passato.


    VUOI SAPERNE DI PIU'? ECCO COME SCEGLIERE IL TEMPO GIUSTO!


    Quando nella frase reggente il verbo è al presente o al futuro o all’imperativo.

    Se il rapporto fra le due frasi è di

    * Contemporaneità, allora si userà il congiuntivo presente:

    Non credo (adesso) che venga (adesso o nell’immediato futuro)
    Non crederai (adesso) che venga (adesso o nell’immediato futuro)
    Non credere (adesso) che venga (adesso o nell’immediato futuro)!

    * Anteriorità, allora si userà il congiuntivo passato:

    Non credo (adesso) che sia venuto (prima, due ore fa, ieri, una settimana fa ecc.).
    Non crederai (adesso) che sia venuto (prima, due ore fa, ieri, una settimana fa ecc.).
    Non credere (adesso) che sia venuto (prima, due ore fa, ieri, una settimana fa ecc.)!

    * Posteriorità, allora si userà il congiuntivo presente o l’indicativo futuro (!):

    Non credo (adesso) che venga / che verrà (più tardi, rispetto all’azione espressa dalla principale).
    Non crederai (adesso) che venga / che verrà (più tardi, rispetto all’azione espressa dalla principale)?
    Non credere (adesso) che venga / che verrà (più tardi, rispetto all’azione espressa dalla principale)!

    Può succedere che il rapporto di anteriorità fra la frase reggente e la frase secondaria sia molto marcato, cioè che la frase reggente si riferisca ad una situazione presente, mentre i fatti espressi nella frase secondaria risalgano a molto tempo fa; in questo caso è possibile trovare nella frase secondaria il congiuntivo imperfetto o trapassato:

    Immagino (adesso) che lui non ne fosse al corrente (tanto tempo fa).

    È probabile (adesso) che avessero discusso il problema già negli anni ‘70.

    Quando nella frase reggente il verbo è in un tempo storico, cioè al passato prossimo o al passato remoto o all’imperfetto o trapassato prossimo.

    Se il rapporto fra le due frasi è di

    * Contemporaneità, allora si userà il congiuntivo imperfetto:

    Non credevo (allora) che venisse (allora o nell’immediato futuro).

    * Anteriorità, allora si userà il congiuntivo trapassato:

    Non credevo (allora) che fosse venuto (ancora prima, il giorno prima, una settimana prima ecc.).

    * Posteriorità, allora si userà il condizionale passato (!):

    Non credevo (allora) che sarebbe venuto (più tardi, rispetto all’azione della frase principale).

    Attenzione!

    Dopo verbi che esprimono dubbio (p.e. dubitare, è possibile, può darsi... ),
    opinione in forma positiva (p.e. pensare, credere, ritenere... ) o dopo verbi dichiarativi
    (p.e. dire, sostenere, affermare... ) l’uso del condizionale passato può introdurre una sfumatura di
    incertezza più o meno forte; in questo caso non è possibile decidere con assoluta certezza se
    l’azione espressa nella frase secondaria abbia avuto luogo o no.

    Dubitava che in quella situazione lo avrebbero difeso ( = se veramente lo difesero, non lo sappiamo).
    Poteva darsi che Paolo ci avrebbe chiamati dall’autostrada (= ma non si sa se alla fine Paolo chiamò dall’autostrada).
    Pensarono che una tavola rotonda sull’argomento sarebbe stata la soluzione migliore ( = se la soluzione realmente fu la migliore, non lo sappiamo).
    Affermai che Felice avrebbe finito il lavoro ( = se Felice veramente finì il lavoro, non lo si sa).

    Quando nella frase reggente il verbo è al condizionale.

    Se nella frase reggente il verbo è al condizionale presente o passato (sarei contento che, desidererei che, avrebbe preferito che etc.), allora nella frase secondaria il tempo sarà in congiuntivo imperfetto (rapporto di contemporaneità fra le due frasi) o trapassato (rapporto di anteriorità fra le due frasi):

    Vorrei (adesso) che venisse (adesso o nell’immediato futuro).
    Vorrei (adesso) che fosse venuto (prima, due settimane fa, un anno fa etc.).
    Avrei voluto (allora) che venisse (allora).
    Avrei voluto (allora) che fosse venuto (ancora prima).

    Attenzione!

    Un verbo di opinione o dichiarativo al condizionale presente può avere il valore di
    una forma debole di indicativo; in questo caso richiede nella frase secondaria il congiuntivo presente o passato (vedi le regole di #Caso I)

    Scusi, Lei riterrebbe (= Lei ritiene) che questa sia una buona soluzione?
    Direi (= dico) che abbia agito con intelligenza.
     
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  2. Silian
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    Questa era troppo carina per non postarla...

    5622_537914609563808_1945032067_n
     
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1 replies since 4/1/2010, 11:46   400 views
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